Il Siad, sindacato riconosciuto dall’Aran, entra far parte della confederazione della Cisal. L’annuncio è stato fatto dal segretario del Siad Angelo Lo Curto e da Giuseppe Badagliacca della Cisal che nella sede della Cisal in Roma hanno sottoscritto l’accordo. Un rapporto di collaborazione, nato per rafforzare le esperienze di organizzazione e tutela, nonché per migliorare la qualità della rappresentanza dei lavoratori della Regione Siciliana. “La scelta – spiegano Lo Curto e Badagliacca - è stata dettata dalla deriva dell’azione sindacale attuata negli ultimi tempi sia dai sindacati confederali che da quelli autonomi, che sta portando alla stipula del Contratto del Comparto dei dipendenti regionali, che risulta assolutamente svilito e snaturato nella sua essenza dai gravi rilievi avanzati dalla Corte del Conti, che hanno fatto emergere, in modo evidente, da un lato le ridotte capacità di dialogo e di contrattazione delle delegazioni trattanti e dall’altro i pesanti rilievi mossi alla struttura portante dell’accordo, peraltro già penalizzante per i lavoratori”. “È assurdo spiega infatti Angelo Lo Curto, segretario generale del Siad, che la versione definitiva del contratto, dopo dodici anni di blocco contrattuale, sia addirittura peggiore rispetto a quella sottoscritta come ipotesi”. Si rileva, infatti, lo scandalo delle tabelle economiche relative ai ridicoli aumenti previsti per gli anni 2016 e 2017, la mancanza di investimenti per garantire il riconoscimento delle professionalità possedute e svolte dai dipendenti, l’assenza delle progressioni verticali previste dalla legge Madia, le sanzioni sui permessi (compresi quelli per le tutela dei disabili), congedi, ferie solidali e terapie salvavita, l’inapplicabilità delle Progressioni orizzontali e delle Posizioni Organizzative, la perdita di salario accessorio destinato a progetti specifici cui potranno partecipare solo una parte minima del personale ed, infine, il riassorbimento coi futuri aumenti contrattuali dell’incremento dell’Indennità di Amministrazione, previsto per compensare l’elemento perequativo del cosiddetto bonus Renzi. “Da subito, infatti, - dice Giuseppe Badagliacca - invieremo una richiesta di incontro al governo regionale per sollecitare la revisione della Legge regionale 15 maggio 2000, 10 e per modificare l’organizzazione amministrativa della Regione Siciliana oramai obsoleta e non più al passo con una società dinamica che è cambiata radicalmente nel corso degli ultimi 20 anni. La Cisal, oggi presente nel comparto Funzioni Locali nazionale con la federazione Csa Ral, si rafforza con il Sindacato Siad per incidere sulle politiche sindacali anche dei dipendenti del comparto della Regione Siciliana”. Francesco Cavallaro, Segretario Generale Nazionale della Cisal, e Francesco Garofalo segretario nazionale Csa ha espresso grande soddisfazione per l’ingresso del Siad che va a rafforzare lo sforzo attuato anche da tutte le federazioni siciliane, già impegnate nel rilancio delle politiche solidali, in favore delle categorie più deboli e disagiate, delle donne, del lavoro usurante, di chi è penalizzato da un quadro normativo profondamente inadeguato, che non può più sostenere la nuova povertà creata dal sistema di calcolo contributivo e dall’allungamento dell’età pensionabile in base al discutibile criterio dell’aspettativa di vita.