Parte domenica con numeri da record il Vinitaly 2019 che raggiunge quota 4600 espositori, il numero di aziende più alto di sempre, da 35 Paesi per un totale di oltre 16mila etichette di vino e distillati a catalogo, su un’area di taglia XXL: 100mila metri quadri alla Fiera di Verona dal 7 al 10 aprile. Anche il programma è no limits, dopo la premiazione Operawine, sabato a Palazzo della Gran Guardia, dei 100 migliori produttori italiani secondo il giudizio di Wine Spectator, si apre un ricco cartellone che spazia dalla promozione della cultura e del business del vino made in Italy fino ad una riflessione da parte del settore vitivinicolo e oleario sulle incognite della Brexit e della Pac post 2020 e sulle potenzialità delle colture sostenibili.
L’internazionalità resta la cifra di questa fiera che nell’ultima edizione, come ricordato dal direttore generale Veronafiere Spa Giovanni Mantovani, ha registrato 128mila operatori professionali presenti dei quali 32 mila top buyer esteri provenienti da 143
Paesi, e che può contare quest’anno su ulteriori risorse per l'incoming di acquirenti da tutti i continenti. Il nuovo salone Vinitaly Design e l’Organic Hall, l’agorà dei vini naturali e bio, sono le novità del 53/mo Salone internazionale del vino e dei distillati che si apre a pochi giorni dalla firma da parte del ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio di due importanti decreti per il comparto vitivinicolo, che peraltro hanno trovato unanime consenso già in Conferenza Stato Regioni: l’Ocm vino per la promozione all’estero e quello sull'Enoturismo.
«Si apre una nuova stagione con grandi opportunità e occasioni di crescita per tutta la filiera» ha detto il ministro Centinaio nell’apporre la sua firma sulle Linee guida per l’esercizio dell’attività enoturistica. «Raccontiamo finalmente - ha sottolineato - i
territori e le sue eccellenze. Un passo avanti importante, atteso, necessario per regolamentare il settore e promuovere il rapporto tra territorio, prodotti agroalimentari e turismo, soprattutto nelle aree interne e nelle zone a forte vocazione vitivinicola». Il Friuli Venezia Giulia e in particolare Trieste, si presentano con i propri rinomati nettari e per la prima volta come sede della dodicesima edizione dell’evento mondiale più importante per l’industria del turismo enogastronomico: l’International Wine Tourism Conference che si svolgerà dal 24 al 26 marzo 2020.
A governo del cambiamento fatto non si parla più di «patto dell’Amarone» ma abbondano le presenze istituzionali che proiettano Verona e Vinitaly sotto i riflettori della Ue, del parlamento e della politica nazionale. Nella giornata inaugurale sono attesi la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, il ministro Centinaio, il commissario europeo all’Agricoltura Phil Hogan, e il vice presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro.
Sempre domenica 7 aprile, ma nel pomeriggio, sarà in visita ufficiale anche il premier Giuseppe Conte. Sarà a Vinitaly nella mattinata di lunedì 8 aprile il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio. Mentre il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha confermato la sua presenza martedì 9 aprile.
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