Giovedì 02 Maggio 2024

Pensioni di reversibilità, l'Italia spende il doppio dell'Ue

L’Italia ha speso per le pensioni di reversibilità, nel 2017, oltre 45 miliardi pari al 2,6% del Pil, una quota che è doppia a quella media Ue (1,3% mentre è 1,7% nell’area Euro). Lo si legge nel Rapporto Eurostat sulla spesa statale per funzione dal quale emerge che la percentuale comunque è scesa rispetto al 2,7% del 2016. Il dato risente della scarsa partecipazione al lavoro della componente femminile nel nostro Paese. Se si guarda alla protezione sociale in generale la percentuale di spesa è al 20,9% del Pil (18,8 l'Unione a 28 e 19,8% l’area Euro) in calo dal 21% del 2016. L’Italia spende più della media europea per la vecchiaia (il 13,4% a fronte del 10,1% medio in Ue) mentre spende meno per la disabilità (solo l’1,8% del Pil a fronte del 2,7 medio europeo e il 2,8% nell’Euro area), dato in calo rispetto al 2016. In pratica si spendono 230,5 miliardi per la vecchiaia e 31,4 per la disabilità (oltre il doppio in Francia con 67 miliardi). Se si guarda alla composizione della spesa pubblica la protezione sociale vale in Italia il 42,9% del totale (360,3 miliardi), sostanzialmente in linea con la percentuale della spesa europea per la protezione sociale sulla spesa pubblica (41,1%). La spesa va in direzioni diverse con oltre un quarto della spesa pubblica in Italia utilizzata per l’età anziana (il 27,4%) a fronte del 22,1% in Europa, il 5,4% ai superstiti (2,9% in Europa) e appena lo 0,1% alla casa (l'1% la media Ue). All’esclusione sociale l’Italia dedica lo 0,7% della spesa pubblica a fronte dell’1,9% della media Ue mentre al contrasto della disoccupazione viene destinato il 2,3% della spesa pubblica (2,7% nella media Ue, 3,3% nell’area Euro). Se si guarda al resto della spesa pubblica torna a scendere quella per la sanità (dal 14,1% al 14% a fronte del 15,3% medio Ue e del 15% nell’area Euro). Per il servizio al debito pubblico si spende l’8,2% della spesa pubblica, quasi il doppio della media Ue (4,6%). L’Itala spende meno degli altri nel settore educazione (il 7,9% della spesa pubblica a fronte del 10,2% in Europa soprattutto a causa della scarsa destinazione di risorse per l'insegnamento universitario dove si spende lo 0,7% della spesa pubblica a fronte dell’1,5% medio in Europa. Cresce e arriva al 3,2% la spesa per la famiglia e i bambini (3,8% in Ue) anche se resta lontana dalle politiche danesi (8,6%).

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