Invece di incentivare l’offerta, temiamo che il reddito di cittadinanza «abbia un effetto scoraggiamento» sulla ricerca del lavoro anche alla luce del «livello troppo elevato del beneficio economico», fino a 780 euro al mese per un single, «considerando che lo stipendio mediano dei giovani under 30 si attesta a 830 netti al mese», l'ha detto Pierangelo Albini, direttore dell’Area Lavoro e Welfare di Confindustria, in audizione sul decretone in Commissione Lavoro del Senato. Albini si è detto preoccupato anche per il passaggio Rei-reddito di cittadinanza e per il nuovo impegnativo ruolo affidato ai centri per l’impiego. «Nel momento in cui superiamo il Rei che faticosamente era impiantato e introduciamo il reddito di cittadinanza, - ha affermato - la preoccupazione è che ci si trovi a non avere uno strumento che avevamo e contemporaneamente non avere ancora il nuovo». «Arrivare a realizzare il reddito di cittadinanza è molto delicato, l’operazione è abbastanza complicata: - ha insistito - servono 3 decreti attuativi del Ministero del Lavoro, due piattaforme digitali, l’accordo Stato-Regioni, l'emissione di provvedimenti Inps e Anpal». In più «l'incontro tra domanda e offerta è stato affidato ai centri per l’impiego, ma la situazione di difficoltà dei centri per l’impiego è abbastanza evidente».