Stop trivelle, manifestazione a Licata. Di Maio: "L’Italia deve produrre il 30% di energie rinnovabili"
Cinquemila siciliani circa sono scesi in strada oggi a Licata dire "No" alle trivellazioni. A rendere nota la cifra, il comitato cittadino "No Triv" contro la realizzazione delle trivelle nel mare di Licata e contro gli interessi di sfruttamento delle risorse che Eni ha in tutto il mare siciliano, che ha indetto la stessa manifestazione. "Trivellazione, miseria e lutto pagherete caro pagherete tutto" hanno urlato i manifestanti. Nello specifico il progetto “offshore ibleo” contrastato dalla comunità licatese e dai manifestanti tutti, è finalizzato alla riapertura di due giacimenti marini già esistenti posti a distanza di pochi kilometri dalle coste di Licata, di Palma di Montechiaro e dei popolosi insediamenti costieri. Nonostante le proteste degli abitanti, la potente multinazionale ha deciso di rendere operativo il progetto ed ha iniziato i lavori senza tenere minimamente conto dell’attuale tessuto economico dell’area, né tanto meno del rischio geologico e ambientale a cui si va incontro. "Il silenzio del presidente della Regione Nello Musumeci è gravissimo, egli stesso aveva affermato sia nel corso della campagna elettorale che nei primi mesi del suo insediamento come tutela dell’ambiente e del territorio fossero obiettivi prioritari della sua politica", dichiara il movimento Antudo. "Di fronte a tutto questo - continua -, risulta quanto mai necessario riaffermare che a poter decidere dei territori e cambiarne le sorti è solo chi i territori li abita; i pescatori, i disoccupati, i precari. Tutti coloro che non intendono emigrare, chiunque desideri vivere in un ambiente sano, dignitoso e, per dirla tutta, indipendente dal capitale e dallo Stato Italiano". E sulle trivellazioni è intervenuto questa mattina il vicepremier Luigi Di Maio a Porto Torres, a Sassari. "La ricetta per uscire dalla crisi - ha affermato - è investire in nuove tecnologie e in energie differenti quindi basta con queste trivelle: dobbiamo portare entro il 2030 l’Italia a produrre il 30% di energie rinnovabili". "E poi - ha proseguito - dobbiamo necessariamente aumentare le misure di welfare che invece si sono tagliate quindi il reddito di cittadinanza andare in pensione prima e più investimenti nella sanità".