Il governo gialloverde interviene a sostegno di Carige. Il Consiglio dei ministri con una riunione lampo, ma dopo aver discusso a lungo in una riunione ristretta con il premier Conte, ha varato un decreto legge che prevede, da una parte, la garanzia dello Stato sulle future emissioni obbligazionarie e sui finanziamenti che Banca d’Italia potrebbe erogare all’istituto, dall’altra una eventuale ricapitalizzazione pubblica in vista anche del prossimo esito dello Srep da parte della Bce. La prima misura ricalca quella, varata a suo tempo, a favore della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca e assicura in prospettiva l’attività di funding della banca genovese mentre la seconda, che non è detto si concretizzi, riecheggia il salvataggio di Mps, realizzato dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi, attraverso il quale il Tesoro è diventato il maggior azionista dell’istituto senese. Il decreto punta a «offrire le più ampie garanzie di tutela dei diritti e degli interessi dei risparmiatori della Banca Carige, in modo da consentire all’Amministrazione Straordinaria di recente insediata di perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio delle attività dell’impresa bancaria», sintetizzato il presidente del consiglio Giuseppe Conte con un accento sui risparmiatori che punta a segnare la distanza rispetto agli analoghi interventi del passato. «Abbiamo approvato il decreto che tutela i risparmi dei cittadini che hanno scelto la banca Carige - ha osservare da parte sua il vicepremier Luigi Di Maio -. Le banche italiane pagano il prezzo di un sistema di vigilanza della Bce che va dotato di strumenti rafforzati di controllo e di intervento. Saremo sempre dalla parte dei risparmiatori e dei correntisti, sempre». A inquadrare il decreto sulle 'Misure urgenti a sostegno della Banca Carige' è stato il comunicato emesso al termine del Cdm dove è stato sottolineato che «si pongono in linea di continuità con il provvedimento di amministrazione straordinaria recentemente adottato dalla Banca Centrale Europea. Esse sono dirette a consentire ai Commissari di assumere le iniziative utili a preservare la stabilità e la coerenza del governo della società, completare il rafforzamento patrimoniale dell’Istituto già avviato con l’intervento del Fondo Interbancario dei Depositi, proseguire nella riduzione dei crediti deteriorati e perseguire un’operazione di aggregazione che consenta il rilancio della banca, a beneficio della clientela». Carige può ora ricorrere a forme di sostegno pubblico della liquidità che consistono nella concessione da parte del Mef della garanzia dello Stato su passività di nuova emissione o su finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d’Italia. Le garanzie saranno concesse nel rispetto della normativa Ue in materia di aiuti di Stato. Considerando poi l’esito in arrivo dello stress test, che considera anche scenari avversi, è prevista poi la possibilità per la banca di accedere, su richiesta specifica, e se la Bce riterrà l’istituto genovese solvibile (come era accaduto per Mps e non per le banche venete), «a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili».