Lunedì 23 Dicembre 2024

Trasporti su gomma in Sicilia, è guerra tra le aziende locali e Flixbus

Botta e risposta tra Asstra Sicilia, l'associazione che rappresenta  le aziende del trasporto pubblico locale e regionale a capitale pubblico ed a capitale privato e Flixbus, dopo l'avvio delle nuove corse da parte dell'azienda low cost da e per la Sicilia. Asstra parla anche di speculazioni da parte del vettore internazionale con possibili ripercussioni sulla sicurezza degli utenti e chiede chiarimenti al presidente della Regione, Nello Musumeci. Dalle aziende di trasporto pubblico locale arriva una dura critica all'assessore regionale ai trasporti, Sandro Pappalardo: "Stupisce e viene ritenuta una grave turbativa della libera concorrenza la presenza dell’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo, alla conferenza stampa di presentazione del vettore Flixbus”. Intanto, arriva la risposta ufficiale di Flixbus: "Il  nostro obiettivo è e sarà sempre connettere territori, città e persone. Lo facciamo in tutta Europa e in tutta Italia. Con la conferenza stampa abbiamo annunciato l’intenzione di offrire i nostri servizi anche in Sicilia e le nostre connessioni verso tutta Italia e Europa, oltre che promuovere, come avvenuto in tante altre parti del nostro Paese, lo sviluppo turistico della regione". E ancora: "Il nostro obiettivo in Sicilia è quello di favorire maggiore varietà e frequenza di servizi, creare sempre più collegamenti e garantire le migliori condizioni possibili ai passeggeri siciliani o a coloro che vorranno raggiungere questa regione, e i nostri servizi si inseriranno sempre nella prospettiva di una concorrenza sulle linee di lunga percorrenza: per cui il rilascio delle autorizzazioni e la definizione di ciò che è possibile o non è possibile fare spetta esclusivamente al Ministero dei Trasporti in accordo con la legislazione nazionale ed europea". L'associazione che rappresenta  le aziende del trasporto pubblico locale e regionale chiederà un incontro al presidente della Regione Nello Musumeci perché "si dissoci formalmente da certe iniziative e chiarisca se la politica del suo governo sul trasporto pubblico locale, regionale ed a lunga percorrenza è da ritenersi imparziale e rivolta alla tutela della libera ed equa concorrenza e, quindi, in ultima analisi a favore anche degli investimenti da anni garantiti dalle imprese pubbliche e private siciliane, oppure – conclude - se debba ritenersi un settore alla mercé di qualsiasi speculazione con probabili pericolose ripercussioni, a partire dalla sicurezza agli utenti per finire agli inevitabili risvolti occupazionali”.

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