«Il futuro dell’Italia non può prescindere da quello dell’Europa tutta». Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, alla Giornata mondiale del risparmio. Visco ha anche lanciato l'allarme per "le conseguenze gravi di un prolungato rialzo dei rendimenti dei titoli di stato" su banche e famiglie. Nell'intervento alla giornata del Risparmio, Visco rileva come "il loro incremento deprime il valore dei risparmi accumulati dalle famiglie" direttamente o indirettamente che detengono 100 miliardi di titoli pubblici mentre le banche e società a cui affidano i loro risparmi ne hanno 850 miliardi. Per le banche, spiega, gli effetti si vedono "sull'aumento del costo della raccolta", caduta delle azioni (-35% da maggio). «All’ampliamento del premio di rischio sui titoli di Stato ha contribuito l’incertezza sull'orientamento delle politiche di bilancio e strutturali e sull'evoluzione dei rapporti con le istituzioni europee», dice Visco spiegando che «sono riemersi i timori degli investitori nazionali ed esteri per la dinamica del debito pubblico e per il rischio di una sua ridenominazione». «I costi economici e sociali delle crisi di banche, anche piccole, possono essere pesanti dato il loro ruolo nel raccogliere il risparmio e nel finanziarie gli investimenti e i consumi», afferma il governatore della Banca d’Italia che ha ricordato come «l'introduzione delle nuove regole europee sulla gestione delle crisi, motivata anche dalla volontà di evitare nuovi interventi pubblici a sostegno delle banche è avvenuta senza la necessaria gradualità e ha finito per rendere macchinosa la gestione dei casi di difficoltà». In Italia, ha ricordato Visco, «ha reso arduo o impossibile il ricorso agli strumenti utilizzati in passato, talora anche per l'interpretazione delle nuove regole adottata dalle istituzioni europee».