«Nel terzo trimestre del 2018 la dinamica dell’economia italiana è risultata stagnante, segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni». E' il commento dell’Istat alla stima preliminare del Pil nel terzo trimestre.
«Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, - continua l’istituto - tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8%, dall’1,2% del secondo trimestre».
La crescita nulla nel terzo trimestre registrata dall’Istat è la prima variazione «zero» a partire dal quarto trimestre 2014. La ripresa iniziata nel 2014, nel complesso, ha portato a una risalita del Pil del 4,9%. Il dato rimane comunque inferiore dello 0,3% rispetto al picco del 2011.
Ancora di più, rispetto ai livelli del 2008, prima della crisi, il Prodotto interno lordo dell’Italia è ancora inferiore del 4,9%.
Nel terzo trimestre cala il valore aggiunto dell’industria rispetto al trimestre precedente, mentre aumenta nei comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi.
Dal lato della domanda, la stima provvisoria indica un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La stima del Pil riflette, spiega l’Istat, «dal lato dell’offerta la perdurante debolezza dell’attività industriale - manifestatasi nel corso dell’anno dopo una fase di intensa espansione, appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori».
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