In Sicilia è difficile, se non impossibile, utilizzare gli sgravi sulle assunzioni perchè c'è troppa burocrazia. Una burocrazia da snellire e da rendere più facile.
Lo dice la Consulta regionale dei Consulenti del lavoro della Sicilia, al termine del Quinto congresso regionale svoltosi a Siracusa, che ha denunciato che se i Centri per l’impiego fossero sgravati dai tantissimi adempimenti burocratici di cui sono stati caricati avrebbero sicuramente più tempo da dedicare alla loro mission prioritaria, che è la ricerca di lavoro per i disoccupati.
“Invece - ha riferito la Consulta - , mentre in tutte le altre Regioni d’Italia i Centri per l’impiego si limitano a prendere atto dei tirocini avviati dagli enti e dalle agenzie appositamente autorizzati, la Regione siciliana è l’unica a richiedere che i Centri per l’impiego esaminino preventivamente la voluminosa documentazione cartacea che gli enti di avviamento e le imprese ospitanti devono produrre e che rilascino un nulla osta. Così i Cpi, sommersi da tante richieste e costretti ad operare basandosi su circolari regionali poco chiare e che si prestano a molteplici interpretazioni sui criteri dei tirocini e sui requisiti e le qualifiche dei giovani, riescono a evadere solo un quarto delle istanze in tempi ragionevoli. Per questa ragione – ha sottolineato la Consulta dei consulenti del lavoro - i tre quarti delle imprese rinunciano ad attivare i tirocini, sebbene rappresentino un formidabile strumento per verificare in diretta le capacità del giovane e per formarlo “on the job”.
“Un altro esempio di sfiducia delle imprese nei confronti della Regione – hanno incalzato i presidenti dei consulenti del lavoro della Sicilia – riguarda uno degli incentivi regionali per le nuove assunzioni, il “bonus assunzionale”, dotato di 15 milioni di euro e che assegna una decontribuzione previdenziale fino a 14mila euro in due anni per ogni soggetto: pur essendo molto appetibile, viene scarsamente utilizzato dalle imprese”. La Consulta regionale dei consulenti del lavoro, quindi, ha proposto al governo regionale una modifica all’Avviso 21/18 che regola questo sgravio, che oggi è pari al 50% dei contributi dovuti in due anni.
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