Dopo aver rischiato la scomparsa, tornano le castagne italiane con un raccolto stimato quest’autunno superiore a 30 milioni di chili. Si tratta di un aumento dell’80% rispetto a cinque anni fa, quando era stato raggiunto il minimo storico di 18 milioni di chili a causa della strage provocata da un insetto alieno, il cinipide galligeno del castagno, proveniente dalla Cina che per anni ha infestato i boschi lungo la Penisola. Sono i dati della Coldiretti, che sottolinea «una netta ripresa dello stato di salute del settore, anche se sono lontani i fasti del passato, tanto che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili». Con la ripresa della produzione nazionale, calano anche le importazioni, ma resta alto il rischio - continua la Coldiretti - di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Turchia, Spagna, dal Portogallo e dalla Grecia. Infatti l’Italia, nel corso del 2017, ha importato oltre 21 milioni di chili di castagne (in frenata rispetto ai quasi 38 milioni di chili del 2016), spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori