«Negli ultimi 15 anni è stato effettuato un risanamento dei conti pubblici soprattutto con il taglio della spesa pubblica corrente anche con riferimento alle assunzioni. Non condivido questo tipo di politica di risanamento», perché «poi ci si lamenta che la pubblica amministrazione non va bene», afferma il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, in un colloquio con il Messaggero.
Il quotidiano scrive di un maxi piano di reclutamento che anticiperebbe al prossimo anno le assunzioni previste per il triennio 2019-2021 con lo sblocco totale del turnover. Si tratterebbe di 450mila ingressi tramite concorso. «Noi possiamo immaginare la migliore riforma - dice Bongiorno - ma se poi non abbiamo le persone che la attuano è destinata a fallire e a rimanere soltanto sulla carta. Per questo ho voluto battezzare questo decreto concretezza».
«Il turn over - aggiunge - deve essere garantito al 100 per cento in tutte le articolazioni della pubblica amministrazione: ci sarà un impegno perché ci sia un rispetto dei tempi senza slittamenti di questo processo di ricambio». Per quanto riguarda il decreto che sta studiando, «la mia intenzione» spiega, «è muovermi su tre direttrici: far lavorare chi non lavora. Far lavorare meglio chi invece lavora. E far entrare nuove energie nella pubblica amministrazione. Sono dell’idea che i dati dell’assenteismo pubblico sono erronei, sottostimati, perché ogni volta che andiamo a vedere sono assenze croniche». Da qui nasce l’intenzione di introdurre le rilevazioni biometriche.
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