Arriva il concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre diplomate prima del 2001-2002 (aperto anche ai laureati in Scienze della formazione primaria). Le commissioni Finanze e Lavoro della Camera hanno approvato l'emendamento dei relatori al decreto dignità, con l'astensione di Fi e Pd, che prevede che gli incarichi durino per tutto l'anno scolastico ma trasformando a tempo determinato fino al 30 giugno 2019 anche gli attuali contratti a tempo indeterminato, altrimenti non più pienamente validi. I contratti a tempo indeterminato delle maestre non laureate ma con diploma conseguito prima del 2001-2002, e per questo bloccati dal Consiglio di Stato, saranno trasformati in contratto a tempo determinato fino a giugno 2019. Lo prevede un emendamento dei relatori al decreto dignità che integra la proroga di 120 giorni all'attuazione delle decisioni della magistratura. Con gli stessi docenti, "in luogo della supplenza annuale in precedenza conferita", il ministero dell'istruzione stipulerà contratti a tempo determinato "con termine finale non posteriore al 30 giugno 2019". L'obiettivo è salvaguardare la continuità didattica per tutta la durata dell'anno scolastico 2018/2019. "Con l'emendamento proposto dal Governo sulla scuola d'infanzia e primaria si è salvaguardata la continuità didattica nelle nostre scuole, ed è stata rispettata la sentenza del Consiglio di Stato pronunciata in adunanza plenaria in data 20.12.2017 e la Costituzione art. 97", spiegano il presidente della Commissione Cultura della Camera Luigi Gallo e la parlamentare Lucia Azzolina. "Le maestre che avevano stipulato contratti a tempo determinato li avranno prorogati sino al 30 giugno 2019, si trasformeranno anche i contratti stipulati a tempo indeterminato a tempo determinato sino al 30 giugno 2019" dichiarano Gallo e Azzolina. "Nel frattempo si bandirà un concorso straordinario al quale potranno partecipare i diplomati magistrale e i laureati in scienze della formazione primaria che hanno maturato 24 mesi di servizio negli ultimi 8 anni anche non continuativi" spiegano i due parlamentari pentastellati. "Per tutti coloro i quali non hanno prestato servizio per 24 mesi si bandirà un concorso ordinario" concludono Gallo e Azzolina.