Gli automobilisti siciliani hanno speso 1,6 miliardi di euro per la manutenzione e le riparazioni delle loro autovetture nel 2017. E’ pari al 5,3% dei 30,9 miliardi spesi a livello nazionale. La provincia siciliana che registra la spesa più alta per la manutenzione e le riparazioni di auto eseguite nel 2017 è Catania, con 416 milioni di euro. Poco più distanziate seguono le province di Palermo con 395 milioni, Messina con 215 milioni, Trapani con 129 milioni, Agrigento con 124 milioni, Siracusa con 117 milioni, Ragusa con 116 milioni, Caltanissetta con 74 milioni e infine Enna con una spesa di 48 milioni. Queste sono le stime che emergono da uno studio dell’osservatorio Autopromotec. A livello nazionale nel 2017 gli italiani hanno speso 30,9 miliardi per la manutenzione e la riparazione delle autovetture. Rispetto al 2016, quando la spesa ammontava a 29,5 miliardi, vi è stata una crescita del 4,8%. Queste stime sono state elaborate tenendo conto di un modesto incremento del ricorso da parte degli italiani alle officine di autoriparazione (+2%), dell’aumento del parco circolante (+1,7%) e del fatto che i prezzi per la manutenzione e riparazione nel 2017 sono aumentati mediamente dell’1%. La stima stata effettuata sulla base di una media ponderata degli indici Istat dei prezzi per la manutenzione e riparazione, per l’acquisto di pezzi di ricambio e accessori, per l’acquisto di pneumatici auto e per l’acquisto di lubrificanti. Con il dato del 2017 la spesa per la manutenzione e le riparazioni di autovetture in Italia prosegue per il quarto anno consecutivo sulla strada della crescita, dopo la contrazione avvenuta nel biennio 2012-2013. In particolare, nella prima fase della crisi iniziata nel 2008 la spesa per l’assistenza automobilistica aveva continuato ad aumentare in quanto la contrazione delle immatricolazioni aveva causato un invecchiamento del parco vetture circolante e, di conseguenza, un aumento della domanda di autoriparazione. Il quadro è però mutato quando a partire dalla seconda metà del 2011 si è interrotta la ripresa dell’economia e si è avviata la seconda fase della crisi che ha indotto gli italiani in maniera pesante a tagliare non solo gli acquisti di auto, ma anche il ricorso alle officine. Questo ha causato la caduta per il settore dell’autoriparazione nel 2012 (-10,5%), caduta che ha avuto poi un piccolo seguito anche nel 2013 (-1,1%). Già nel 2014, tuttavia, la spesa è tornata a crescere (+1,9%) con un fatturato stimato in 27,1 miliardi, progressivamente salito poi fino ai 28,4 miliardi del 2015, ai 29,5 del 2016 e ai 30,9 del 2017. L’attività di manutenzione e riparazione delle autovetture è diventata sempre più importante. In un mercato sempre più strutturato e tecnologico, l’attività e gli interventi di riparazione che si svolgono quotidianamente in officina sono ormai in costante trasformazione.