Definire una nuova immagine della stampa, con una relazione più stretta con i lettori, e tutelare il suo ruolo centrale nella società sancito dall’art 21 della Costituzione. Sono gli obiettivi del nuovo presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, eletto per acclamazione dall’assemblea della Federazione degli editori.
Riffeser Monti, che succede a Maurizio Costa, ha spiegato di non voler perder tempo e di voler aprire, già prima della pausa estiva, tavoli con le altre associazioni per affrontare i temi ancora aperti.
«Spero di riuscire a imprimere un’accelerazione con la nuova squadra della Fieg e confrontandomi con il nuovo governo che deve ancora prendere le misure», ha spiegato distribuendo il programma con i punti che intende realizzare nel suo mandato.
«All’estero - ha sottolineato - la stampa è molto più finanziata che in Italia. In Francia vengono garantiti decine di milioni alla France Press e ai giornali dai 3 ai 7 milioni per rafforzare la voce del Paese nel mondo. I giornalisti italiani all’estero sono le nostre sentinelle, se chiudiamo le sedi estere perdiamo le nostre voci».
Riffeser Monti ha assicurato che «gli editori non sono contro i giornalisti, i poligrafici, i distributori o gli edicolanti», ma che è finita la fase dell’abbondanza e comunque «occorre salvare i posti di lavoro e la libertà di stampa».
Tra i punti in agenda, il riconoscimento integrale del copyright, che va tutelato anche sul digitale, l’introduzione della web tax, un nuovo modello di remunerazione delle rassegne stampa, l’introduzione di limiti di affollamento e tetti di raccolta per radio e tv e incentivi di natura fiscale per la carta stampata.
Tra i tavoli che verranno aperti, quello con le Poste, con la Siae, con l’Anci e con il Sistema Bancario «per arricchire le filiali con una offerta di servizi legati al mondo dell’informazione». Focus anche sui contratti di lavoro che devono garantire «economicità e flessibilità» e consentire «una complessiva riduzione del costo del lavoro e delle sue dinamiche incrementali» anche per «agevolare l’inserimento di nuove risorse» e «favorire il ricambio generazionale».
Il nuovo presidente della Fieg propone anche di intervenire sulla legge sull'editoria «per riequilibrare le norme che penalizzano la vendita dei giornali e ne frenano la liberalizzazione» e sottolinea la necessità di «ribadire il concetto di edicola come presidio territoriale con funzione di servizio pubblico» e di potenziare il sistema di consegna a domicilio dei quotidiani.
Per assicurare un rapporto trasparente con i lettori, l’intento è garantire «spazi equilibrati per i partiti» anche sulla stampa. Al nuovo presidente gli auguri di Maurizio Costa. «In questo momento più che mai la responsabilità di essere editori è fondamentale - ha detto il presidente uscente -. La Fieg è una struttura snella ma di grande qualità. I settori sono molto ben presidiati con professionalità di grande livello, tutte da valorizzare».
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