Sabato 23 Novembre 2024

Docenti siciliani al Nord, in migliaia ritornano a casa per un anno

Migliaia di docenti siciliani assunti e trasferiti al Nord in virtù della Buona Scuola potrebbero rientrare in Sicilia, seppur temporaneamente per il prossimo anno scolastico. È quanto previsto da un accordo sulle assegnazioni provvisorie siglato ieri pomeriggio tra il Miur e i sindacati di categoria. Sull'Isola sono circa 6500 i posti da assegnare per il sostegno. A ritornare a casa saranno dapprima gli specializzati di ruolo trasferiti al Nord, che sono circa 3mila - secondo i dati della Cgil -, e a chi è nelle graduatorie a esaurimento. I posti restanti potranno essere assegnati agli insegnanti che hanno già svolto un anno di servizio sul sostegno in deroga o che stanno terminando la specializzazione. Di questi ultimi - secondo le stime dell'anno precedente - a essere trasferiti potrebbero essere circa duemila docenti. Tra questi, a loro volta, avranno la precedenza gli insegnanti che sono genitori di figli disabili o che hanno meno di 12 anni. "Anche se temporanea, è un'occasione importante per fare rientrare i nostri colleghi. I numeri dei rientri saranno inferiori rispetto quelli dell'anno scorso perché ci attendiamo un numero maggiore di specializzati", spiega Fabio Cirino, della Cgil Scuola di Palermo. Nell'accordo stipulato sono stati definiti anche i tempi per la conclusione delle operazioni, che dovrebbero chiudersi il 31 agosto per consentire un avvio regolare del nuovo anno scolastico per i docenti e per gli alunni disabili. “È un grande risultato l’intesa raggiunta ieri con il Miur che consentirà per quest’anno a migliaia di docenti siciliani immessi in ruolo al Nord di poter rientrare a casa. Il Ministero ha quindi accolto le nostre richieste", dicono i segretari regionali della Flc Cgil, Graziamaria Pistorino, della Cisl Scuola, Francesca Bellia, e della Uil Scuola, Claudio Parasporo. "In questo modo – aggiungono – si pone rimedio, seppur temporaneamente, ad una situazione di disagio vissuta dagli insegnanti e dalle loro famiglie senza per questo intaccare la qualità dell’istruzione offerta agli studenti disabili".  

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