Carenza di personale, problemi alle linee telefoniche, attrezzature informatiche e carta per fotocopie insufficienti ai carichi di lavoro, pulizia dei locali carenti. A Palermo si registrano anche casi di minacce e tentativi di aggressione verso gli impiegati. Sono i disagi denunciati dai lavoratori dei Centri per l’impiego siciliani, che si proclamano pronti allo sciopero.
"Il motivo è legato al silenzio dell’amministrazione di fronte ai problemi sollevati nei giorni scorsi", spiegano i sindacati autonomi Cobas-Codir, Sadirs e Siad, che hanno attivato le cosiddette procedure di raffreddamento propedeutiche a forme di protesta estreme.
Una protesta che arriva in un periodo in cui sono in corso servizi molto attesi sul fronte occupazionale, come Garanzia giovani, contratti di ricollocazione e i cantieri di lavoro, per citarne alcuni. "I Centri per l’impiego sono al collasso - denunciano i sindacati autonomi -, il personale di categoria A e B è usato di continuo in mansioni superiori, i carichi di lavoro non considerano gli standard operativi".
I disagi si ripercuotono sugli utenti: pochi giorni fa negli uffici di Palermo c'è stato un tentativo di aggressione verso gli impiegati.
Per Fabrizio Masi del Cobas-Codir, Francesco Madonia del Sadirs e Angelo Lo Curto del Siad: "È inaudito e non condivisibile il silenzio dell’amministrazione, è impossibile per i dipendenti continuare a lavorare senza le condizioni minime di sicurezza".
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