Nuove regole stringenti sulle etichette del pane, che devono distinguere rigorosamente il pane fresco da quello congelato. È quanto prevede il nuovo decreto dell'assessorato regionale alle Attività produttive mirato a contrastare la pubblicità ingannevole sugli alimenti, a tutela dei prodotti artigianali.
Il decreto stabilisce il pane parzialmente cotto, surgelato o non surgelato, dovrà essere venduto in comparti separati dal pane fresco. Le etichette sulle confezioni dovranno inoltre riportare, oltre alle indicazioni previste dalla normativa vigente, anche tutte le informazioni sulla natura del prodotto: incluso se il pane è "fresco" o precotto e surgelato. Diciture come "pane di giornata" o "appena sfornato", per esempio, potranno essere utilizzate solo per il prodotto fresco e non per quello surgelato.
Nel testo viene precisata la definizione di ‘pane fresco’, inteso solo come "il pane preparato secondo un processo di produzione continuo senza interruzioni finalizzate al congelamento e al surgelamento o ad altri trattamenti con effetto conservante".
Il provvedimento prevede sanzioni per i casi di pubblicità ingannevole.
“Si tratta di un provvedimento molto importante - spiega l'assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano - che ha l’obiettivo di tutelare il pane siciliano, i suoi produttori e i suoi consumatori. È stato pensato per tutelare da un lato il consumatore e consentirgli una corretta e completa informazione relativa a ciò che sta comprando e mangerà e dall’altro l’artigiano che lavora con prodotti di qualità e garantisce pane e prodotti da forno di pregio”.
3 Commenti
wood
21/06/2018 11:57
"appena sfornato" .... poi il problema sarebbe rappresentato dal tempo trascorso proprio dalla sfornatura.
Tio Pepe
21/06/2018 12:20
Finalmente! Non solo scongelato ma anche poco cotto, così pesa di più. I furbi sono sempre in agguato.
Agata
21/06/2018 12:23
A Palermo non è solo il pane congelato ad essere venduto per fresco. Quanti baretti, e pseudopasticcerie-rosticcerie con tavola calda a pranzo, utilizzano condimenti surgelati, creme dolciarie surgelate e vari prodotti surgelati (inclusi cornetti, bignè e derivati) pronti per essere serviti (scongelandoli al mattino) o riscandandoli al microonde e "spacciati" per prodotti freschi? Non avete mai avuto mal di stomaco, fino a diarrea, o forti bruciori allo stomaco causati dalle dosi massicce di conservanti aggiunti ai cibi, consumando presso alcune di queste botteghe? Noi, sì e ci guardiamo bene dal tornare in questi postacci! Che controlli si fanno in merito?
Stronzio
21/06/2018 12:44
Forse bisogna iniziare a sbuttanare questi locali, facendone i nomi anche nel web, per fare cambiare le abitudini di avvelenare o intossicare la "clientela"..