A marzo il tasso di inattività, sostanzialmente la quota di persone che non hanno un lavoro né lo cercano, scende al 34,3%, segnando il minimo dall'inizio delle serie storiche del 1977. Il loro numero si riduce di oltre 100 mila unità in solo mese. Lo rileva l'Istat, che intanto registra per il tasso di occupazione, salito di 0,2 punti su febbraio, al 58,3%, il livello più alto da ottobre del 2008. Il numero degli occupati si attesta così a 23 milioni 134 mila, il massimo da luglio sempre del 2008. La stima degli occupati continua a crescere, segnando un aumento dello 0,3% rispetto a febbraio, pari a 62 mila unità. L'aumento maggiore si registra per i giovani 15-34enni, corrispondente a 68 mila unità. Quanto alla tipologia di rapporto di lavoro, c'è "una ripresa degli indipendenti (+56mila), che recuperano in parte la diminuzione osservata nei primi due mesi dell'anno e, in misura più lieve, dei dipendenti a termine (+8mila), mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti (-2mila)". La crescita dell'occupazione a marzo è dovuta interamente alla componente maschile (+81 mila) mentre per le donne, dopo l'aumento dei mesi precedenti, si registra un calo (-19 mila). Quanto al Prodotto interno lordo, nel primo trimestre del 2018 il Pil italiano è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,4% in termini tendenziali. È quanto comunica l'Istat, in base alle stime preliminari. Nel quarto trimestre del 2017 la crescita congiunturale era stata analoga, pari a +0,3%, mentre, segnala l'Istat, "la lieve decelerazione emersa nel periodo più recente determina un contenuto ridimensionamento del tasso di crescita tendenziale" che scende dall'1,6% precedente. Il primo trimestre del 2018, specifica l'Istat, ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative del primo trimestre 2017. L'Istituto di statistica precisa anche che, a partire da questo comunicato, la tempestività della stima preliminare del prodotto interno lordo (Pil) viene aumentata in misura significativa, portandola da 45 a circa 30 giorni dalla fine del trimestre di riferimento. Il Pil italiano è in fase espansiva da 15 trimestri consecutivi e ha recuperato il 4,4% rispetto al terzo trimestre 2014, da quando cioè è iniziata la ripresa ininterrotta. L'Istituto di statistica precisa però che rispetto al picco del primo trimestre 2008, l'economia italiana ha perso ancora il 5,5%.