Sul lavoro in Italia si continua a morire e ad infortunarsi. Lo raccontano le cronache quotidiane: appena ieri a Giarre è crollata un’autogru con due operai che per fortuna hanno riportato solo ferite.
Ma se si guardano appena gli ultimi dieci giorni in Sicilia emerge un quadro agghiacciante: 3 vittime sul lavoro. Il 17 aprile muore un operaio di 25 anni, Giuseppe Todaro, residente a Bagheria, il suo destino è quello di precipitare da un ponte ripetitore della telefonia mobile a Castrofilippo.
Due giorni dopo è il turno di un altro operaio, Emanuele Di Paola, ha 69 anni, stava lavorando con il figlio sul tetto di una palazzina a Mondello quando perde l'equilibrio e cade sull'asfalto morendo sul colpo.
Giovedì scorso Giuseppe Belbruno, 50 anni, venditore ambulante di frutta e verdura di Pettineo, resta ucciso a bordo del suo trattore finito in una scarpata dopo aver perso il controllo del mezzo a causa di un malore.
A guardare i numeri in Sicilia si registra una lieve flessione dei casi d'infortunio con esito mortale che, dai 18 del periodo gennaio-marzo 2017, diminuiscono a 12 nello stesso periodo di quest'anno. Lo dicono i dati della rilevazione del primo trimestre 2018 dell'Inail. Una leggera flessione si segnala anche per le denunce di malattie professionali che nel 2018 sono state 433 mentre nello stesso periodo dei 12 mesi precedenti erano state 438.
Dati siciliani in controtendenza con quelli nazionali: fra gennaio e marzo in Italia ci sono stati 212 morti sul lavoro, 22 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un aumento, a livello nazionale, delle denunce di malattie professionali che da 15.247 passano a 16.124.
Anche nella provincia di Palermo si rileva una flessione delle denunce d'infortunio con esito mortale che, dai 4 casi del periodo gennaio-febbraio 2017, passano a uno nello stesso periodo del 2018. Anche per le denunce di malattie professionali si evidenzia un calo, contrassegnato dai 42 casi del periodo gennaio-febbraio 2017 contro i 32 per lo stesso periodo del 2018.
"La lettura delle rilevazioni - dice Michelangelo Ingrassia, presidente del comitato consultivo provinciale Inail Palermo - conferma che in questi primi mesi del 2018, l'auspicata inversione di tendenza sul fronte degli infortuni sul lavoro non si è verificata. Le leggere flessioni rilevate in Sicilia e nella provincia di Palermo, possono considerarsi fisiologiche rispetto al quadro nazionale che mostra un consistente aumento di casi mortali e di malattie professionali".
E ancora: "Gli investimenti economici e l'azione culturale nel campo della prevenzione corrono il rischio di essere vane se non si potenzia il ruolo e il numero dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Occorre, inoltre, uno svecchiamento della popolazione lavorativa intervenendo sull'età pensionabile, svincolandola dal parametro dell'aspettativa di vita, e alleggerendo i carichi di lavoro con maggiori e più stabili assunzioni".
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