PALERMO. Custodi dei musei siciliani sul piede di guerra. Da due anni i mille lavoratori attendono lo sblocco dei pagamenti relativi alle indennità di turnazione, tutela, vigilanza e buoni pasto, per un totale che varia dai 3 mila ai 4 mila euro ciascuno.
Le somme sono già stanziate ma non ancora erogate a causa di ritardi accumulati dagli uffici. Nello specifico dei mille custodi fanno parte 381 operatori di categoria A, 147 collaboratori di categoria B con uno stipendio che supera di appena i mille euro e 530 istruttori direttivi con la qualifica di agente di pubblica sicurezza. Tutti sono in attesa delle indennità di funzione specifiche relative al 2016 e al 2017, oltre quelle maturate nel 2018.
“Urge una rivisitazione del sistema in uno dei settori che a detta di tutti dovrebbe essere da traino per questa martoriata Sicilia", dicono Giuseppe Di Paola e Peppino Salerno del settore beni culturali del sindacato Sadirs, che ha indetto per domani mattina, alle 10, un'assemblea presso il dipartimento dei Beni culturali, in via delle Croci 8 per discutere della questione e decidere sulle iniziative da intraprendere.
"Da un lato il dipartimento si vanta dell’aumento dei visitatori – proseguono Salerno e Di Paola - con un trend in continua crescita, e dall’altro ignora i disservizi, le carenze e il malumore e malessere del proprio personale, impegnato in prima linea nell’accoglienza e, cosa mai trascurabile, nella vigilanza e sicurezza dei siti. Ricordiamo che la vigilanza viene effettuata in gran parte dei siti 24 ore su 24
Quindi se consideriamo che ad oggi sono in servizio solamente queste poche unità di ruolo, da distribuire nei musei per i vari turni, né consegue che la forza lavoro è carente".
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