PALERMO. «Voglio che investiamo bene le risorse europee: abbiamo miliardi nel cassetto ma non possiamo investirli perchè non ci sono progetti, rischiamo di restituire all’Europa il denaro che è stato messo a disposizione, perchè non c'è stata qualità nei progetti. E il ponte sullo Stretto è una necessità»». Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, rispondendo alle domande dei giornalisti stranieri alla sala stampa estera. «Non esiste un polo di sviluppo, abbiamo solo 600 km di ferrovia elettrificata. Noi abbiamo già investito 700 milioni in vari bandi; entro 2-3 anni potremmo dare alle imprese siciliane la netta impressione che le istituzioni credono che la Sicilia possa tornare a essere uno straordinario punto di riferimento e di crescita».
«Finora - ha proseguito Musumeci - si è pensato in Sicilia di creare occupazione senza lavoro; invece di tutelare il lavoratore si è tutelato il posto di lavoro; ma quando l’azienda non funziona va chiusa mentre oggi 45 mila precari vengono mantenuti col denaro pubblico». Infine Musumeci ha detto che con Confindustria «stiamo studiando la messa a punto di uno sportello unico per le imprese per dare tutte le informazioni. La diseconomia dell’insicurezza e dell’illegalità, che è stato il principale nemico dello sviluppo, grazie a una nuova coscienza e al lavoro delle forze dell’ordine, è stato neutralizzato anche se permane un clima di insicurezza».
"Alla fine di questo quinquennio la Sicilia sarà diversa da quella che ho trovato - continua Musumeci -. Non voglio fare rivoluzioni ma consegnare una Sicilia normale, persino il diritto alla normalità è stato espropriato in questi decenni. Io sarò il presidente della semina, non del raccolto; voglio recuperare una regione in cui si è persa la speranza ma è tanta voglia di riscossa, voglio recuperare chi si è allontanato ed evitare che chi c'è voglia andarsene"
«Serve una legge proporzionale con la preferenza e che preveda un premio di maggioranza per consentire di governare. Giudico assolutamente disarmante l’attuale legge elettorale - ha proseguito Musumeci - sono per restituire agli elettori il protagonismo, nelle nostre piazze non si vedono più i parlamentari. Questa legge elettorale è un "papocchio". Non credo si possa fare un governo stabile e rispettoso delle idee dei cittadini. Voglio augurarmi che possa partire un governo ponte per varare una legge elettorale con una buona dose di proporzionale per tornare a votare ad ottobre. Con questa geografia politica il programma del centrodestra ritengo sia incompatibile con quello dei Cinque stelle».
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