PALERMO. È una Sicilia che si allontana sempre di più dalle regioni virtuose del Paese quella che emerge dalle rilevazioni dell'Istat sul mercato del lavoro. Non solo: i dati relativi al 2017 fotografano un'isola che appare senza regia, con aree dove cresce la disoccupazione e altre in leggera ripresa rispetto all'anno precedente ma comunque con performance al di sotto della media del Paese.
Cinque province si collocano nella fascia con il tasso di disoccupazione più alto, tra il 22,6 e il 29 per cento (Trapani, Agrigento, Enna e Messina), le altre quattro nella fascia tra il 16,1 e il 22,5 per cento.
Segnali di ripresa si registrano a Palermo, Siracusa e Caltanissetta dove la disoccupazione diminuisce di oltre 2 punti, mentre a Ragusa e Agrigento la riduzione è compresa tra 0 e -2 per cento. Male Trapani, Messina ed Enna dove la disoccupazione aumenta di oltre 2 punti, mentre a Catania cresce tra lo 0,1 e i 2 punti.
Nella città di Palermo la disoccupazione diminuisce del 3,8%, mentre aumenta a Messina e Catania, rispettivamente +3,2 e +1,6 punti.
Sul versante del tasso di occupazione, otto province si collocano nella fascia tra il 37,5 e il 46,4 per cento ben distante dal range più alto 64,2-72,9 per cento che riguarda le zone più virtuose del Paese. Solo Ragusa si trova nella fascia tra il 46,5 e il 55,2 per cento.
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