ROMA. Siglata la pre-intesa per il rinnovo del contratto del comparto Sanità, che prevede un aumento medio delle retribuzioni di 85 euro al mese. «Un passo importante per restituire la dignità a migliaia di professionisti che ogni giorno lavorano nel nostro Servizio sanitario nazionale e garantiscono la salute dei nostri cittadini. Adesso andiamo avanti anche per i medici» afferma in un tweet il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «C'è grande soddisfazione dopo quasi 30 ore di trattativa. Devo ringraziare l’Aran, i sindaci, il ministro Lorenzin e le Regioni perchè è stato un grand sforzo collettivo che dopo quasi 10 anni ci ha portato ad avere un contratto» dice il ministro per la Semplificazione e la P.A., Marianna Madia, ai microfoni di RaiNews24. «Abbiamo rispettato l’accordo del 20 novembre 2016, con 85 euro di aumenti medi, il mantenimento del bonus degli 80 euro e l’allargamento dei diritti» ha aggiunto. Quanto alle due sigle sindacali che non hanno sottoscritto l'accordo, Madia ha detto: «Voglio dire che questo è punto di ripartenza dopo che per 10 anni non c'era dialettica né un contratto. Non dobbiamo tornare indietro ma guardare avanti». «Passo dopo passo, andiamo avanti e dopo lo sblocco del contratto delle funzioni locali - afferma Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni - arriva ora il via libera ad un contratto che interessa 540mila lavoratori, fra infermieri, operatori sanitari e amministrativi del Ssn». «È una giornata positiva per la sanità italiana e per i lavoratori che giorno dopo giorno, con dedizione, fanno in modo che il servizio sanitario nazionale continui a funzionare, abbia una buona qualità e garantisca un diritto fondamentale dei cittadini come quello della tutela della salute», sottolinea in una nota Bonaccini commentando la firma della pre-intesa per il rinnovo del contratto del comparto sanità, personali livelli. «Andiamo avanti e dopo lo sblocco del contratto delle funzioni locali - ha proseguito - arriva ora il via libera ad un contratto che interessa più di 540mila lavoratori, fra infermieri, operatori sanitari e amministrativi impegnati nel Ssn. Un segnale importante dopo l’accordo raggiunto per il riparto del fondo sanitario che assicura comunque dal 1 gennaio 2019 l’incremento di un miliardo delle risorse destinate al servizio sanitario». «Anche i lavoratori della sanità - ha aggiunto Massimo Garavaglia, presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità ed assessore della Lombardia - avranno a partire dal 1 marzo 2018 un incremento delle retribuzioni, mediamente 85 euro al mese. Un risultato non scontato. Abbiamo agito con grande senso di responsabilità, nonostante il mancato incremento di risorse del fondo sanitario di quest’anno per questo scopo. Adesso andiamo avanti anche per la medicina convenzionata e la dirigenza sanitari. Noi gli atti integrativi li abbiamo già sbloccati ed inviati».