PALERMO. La Sicilia è una delle regioni dove la raccolta differenziata non riesce a decollare. Il servizio resta molto al di sotto della soglia del 65 per cento che avrebbe dovuto raggiungere già nel 2015. Tutto questo rappresenta un danno erariale che la Procura regionale della Corte dei conti contesta a numerosi sindaci, burocrati e a due presidenti della Regione. Nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario il procuratore Gianluca Albo rivela che la Corte dei conti ha inviato a vari amministratori inviti a dedurre (che di solito precedono gli atti di citazione) per oltre 50 milioni di euro. Alcuni mesi fa gli stessi sindaci avevano ricevuto un avvertimento da parte del dirigente regionale Salvatore Cocina (allora capo del dipartimento dell’Energia) che ipotizzava, anche sulla base di varie sentenze, un danno erariale. Sarebbe causato da «maggiori esborsi per conferimenti in discarica, l'addizionale di legge e minori introiti dovuti ai mancati proventi dei contributi da parte dei consorzi di filiera». A causa della gestione irregolare delle discariche e del mancato trattamento dei rifiuti speciali l’Italia, ricorda il procuratore Albo, è stata già condannata dall’Unione europea a pagare una multa di 40 milioni.