PALERMO. La Regione ci riprova. Il governo Musumeci tenterà di spostare diciotto dipendenti da vari uffici verso il dipartimento delle Finanze e del credito. Operazione che in passato si è arenata rendendo la mobilità d’imperio dei dipendenti entro i 50 chilometri una chimera nell’Isola, nonostante sia pienamente operativa in tutta Italia dal 2014.
Ora il nuovo tentativo. I primi dieci dipendenti hanno già dato la propria adesione e saranno trasferiti lunedì senza che venga richiesto il nulla osta del dirigente del loro dipartimento. Gli altri saranno individuati direttamente dal Capo del personale, Luciana Giammanco, e non potranno opporsi, né loro né i sindacati.
«Ci dobbiamo riuscire» dice senza mezzi termini Gaetano Armao, assessore all’Economia che ha portato l’ultimo caso in giunta. Da un alcuni mesi, infatti, il dirigente del dipartimento Finanze, Gaetano Chiaro ha lanciato l’allarme: i settori che si occupano di demanio, patrimonio immobiliare e soprattutto recupero crediti, sono passati da un’ottantina di dipendenti a 35.
«Colpa anche dei pensionamenti - dice Chiaro – ma anche delle competenze che sono aumentate. Tocca a noi istruire pratiche per recupero crediti di sentenze per danno erariale pronunciate dalla Corte dei conti, dove a essere danneggiata è la Regione. Abbiamo una settantina di procedimenti che continuano ad aumentare e si tratta di iter molto complessi».
Chiaro ha chiesto più volte i rinforzi alla Funzione pubblica che ha fatto ricorso a una manifestazione di interesse. Si tratta di un procedimento più snello rispetto al vecchio atto di interpello che prevedeva l’adesione volontaria del dipendente e il nulla osta del dirigente del dipartimento di provenienza. Alla manifestazione di interesse hanno risposto solo in 10, mentre Chiaro aveva chiesto in tutto dieci istruttori direttivi e otto funzionari direttivi.
Tra l’altro delle dieci istanze giunte solo in un caso risulta acquisito il nulla osta del dirigente del dipartimento di provenienza. Chiaro, vista l’emergenza, ha trasmesso gli atti all’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che ha portato subito la questione in giunta.
Martedì scorso è così arrivato il via libera dell’esecutivo: i dieci che avevano dato la loro adesione saranno trasferiti lunedì prossimo e per farlo si utilizzeranno le regole stabilite da una circolare del precedente governo che in pratica recepisce le direttive nazionali.
I primi a cambiare sede saranno quattro funzionari direttivi e sei istruttori e provengono in sette dalla Funzione pubblica, uno dal dipartimento del Bilancio, uno dalla ragioneria dei Beni culturali e uno dalla ragioneria dell’Agricoltura.
Ne mancano però all’appello altri otto. E non è detto che sia così facile trovarli. Il mese scorso l’ufficio che si occupa di vagliare i progetti di spesa dei fondi Ue aveva chiesto i rinforzi con lo stesso metodo, ma a fronte di otto dipendenti richiesti sono arrivate solo tre istanze. E l’unica volta in cui si è cercato di spostare dipendenti senza il loro volere, nel 2016, è scoppiato un putiferio con una guerra tra i dipartimenti che si contendevano il personale da trasferire.
Due anni dopo, la giunta ci sta riprovando. Nella delibera approvata martedì scorso è stato dato mandato alla dirigente generale Giammanco di cercare il personale secondo le regole stabilite sulla mobilità tra dipartimenti, ricorrendo alla cosiddetta «assegnazione straordinaria».
In pratica per «motivate ragioni organizzative e produttive» l’amministrazione può individuare «anche nominativamente» il personale da trasferire, dopo il via libera della giunta. In questo caso non sarà necessario acquisire alcun nulla osta e basterà successivamente un semplice confronto coi sindacati entro sei mesi dal trasferimento del personale per verificare che sia stato efficace.
Questo tipo di procedura non è praticamente mai decollato alla Regione e lo stesso tentativo di arrivare a un accordo coi sindacati è naufragato nel 2015.
«Dobbiamo andare avanti per il bene dell’amministrazione – dice l’assessore Armao - la priorità deve essere data all’efficienza. Noi vogliamo privilegiare i servizi amministrativi e le esigenze dei cittadini. Il rapporto coi sindacati è eccellente e vogliamo continuare ad avere un rapporto leale, così come si è instaurato nella trattativa sul rinnovo dei contratti. Seguiremo le previsioni della circolare sulla mobilità che già esiste, noi andiamo avanti».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia