ROMA. Tetto a 3mila euro e l’obiettivo di aumentare del 30% i contratti stabili che le imprese comunque farebbero, anche in assenza di incentivi. Mentre il testo definitivo della manovra ancora è atteso in Parlamento, emergono gli ultimi dettagli sulla misura 'cardine' della prossima legge di Bilancio per «aggredire la disoccupazione giovanile», nelle parole del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Il nuovo incentivo - che non vale per i lavori domestici - si sostituisce non solo al vecchio bonus legato al Jobs act in scadenza a fine anno, ma anche alle attuali agevolazioni per le trasformazioni dei contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato e per le assunzioni avvenute nel contesto dell’alternanza scuola lavoro.
Queste ultime due categorie di assunzioni che saranno incentivate in modo permanente dal 2018 dovrebbero portare l’obiettivo totale dei posti per i giovani oltre 1,2 milioni in 3 anni. Oltre alle 980mila nuove assunzioni nel triennio potranno usufruire del nuovo bonus, secondo le ultime stesure della misura, almeno 4.300 lavoratori agricoli, 186mila apprendisti e 56.700 studenti passati per l’alternanza scuola-lavoro.
Dopo che si era parlato di un incentivo massimo di 4.030 euro, sceso già a 3.250 euro, il tetto definitivo è stato fissato a 3mila euro, sufficienti comunque a garantire il taglio del 50% dei contributi alla stragrande maggioranza dei nuovi contratti. La stima è infatti di un esonero contributivo medio di 2.430 euro, che nel caso dei lavoratori agricoli scende a una media di 960 euro. Diverso il caso dell’alternanza scuola-lavoro, dove l’incentivo medio nel 2016 si è attestato a 3.100 euro, mentre nel caso dell’apprendistato la media è stata di 2.900 euro.
Il nuovo bonus si applicherà al primo contratto di lavoro a tempo indeterminato, non sarà incentivabile quindi l’assunzione di chi abbia già usufruito degli sconti passati, visto che anche nella vecchia edizione si trattava di bonus legato al contratto stabile. Non solo, la norma prevede anche gli annunciati paletti 'anti-licenziamentì, per evitare che un datore di lavoro sostituisca i vecchi assunti con gli sgravi a nuovi lavoratori, sempre stabilizzati con lo sconto. Potranno accedere all’incentivo per i neoassunti under 35 nel 2018 e under 29 dal 2019 in poi, solo le imprese che nei 6 mesi precedenti non hanno effettuato licenziamenti individuali. Se il licenziamento dovesse avvenire nei sei mesi successivi alla nuova assunzione col bonus, questo comporterebbe invece la revoca dell’esonero (che resta portabile, e senza limiti di età, per il lavoratore).
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