ROMA. Stretta in arrivo per i furbetti del termometro: dal primo settembre cambia il sistema dei controlli sulle assenze per malattia dei dipendenti pubblici con la creazione del Polo unico per le visite mediche di controllo. Non saranno più quindi le Asl a fare le visite di controllo d’ufficio sui lavoratori pubblici.
L’Inps estenderà la sua competenza sui pubblici facendo le visite non solo su richiesta del datore di lavoro come ora, ma anche d’ufficio, così come già avviene per i lavoratori privati.
Ecco in sintesi come funzionerà il nuovo sistema di controllo sulle malattie:
VISITE MIRATE
L’Inps riceve telematicamente tutti i certificati di malattia e un sofisticato sistema le elabora e sceglie gli eventi più probabilmente passibili di riduzione di prognosi. Ci si concentra nei giorni nei quali le assenze sono mediamente più elevate come quelli vicini al fine settimana e ai giorni festivi ma si guarda anche alle storie personali dei lavoratori in malattia. Se il computer dà luce rossa si cerca di mandare la visita fiscale.
VISITE A RIPETIZIONE
Si può controllare più volte la stessa persona, anche nella stessa giornata. Il sistema prevede la possibilità di visite a ripetizione e quindi il lavoratore malato deve restare a casa nelle fasce di reperibilità anche se è già stato controllato. La doppia visita è altamente improbabile, viste le risorse che ci sono, ma possibile.
CIRCA UNA POSSIBILITÀ SU 20 DI ESSERE CONTROLLATI
Nel privato nel 2015 sono stati effettuati circa 600.000 controlli su 12 milioni di certificati di malattia presentati (il 5%). Per il pubblico si punta a superare a regime questa percentuale e di andare quindi oltre le 300.000 visite su circa 6 milioni di certificati presentati. L’obiettivo da raggiungere nei prossimi anni è di 500.000 controlli, come annunciato dal presidente Inps, Tito Boeri, nella sua relazione annuale. Le giornate di assenza nel pubblico sono in media 11 l’anno a dipendente a fronte delle 5 per dipendente nel privato, ma per la P.A c'è anche una differenza rilevante tra regioni (9,8 giorni nel Nord Est, 13 nelle Isole).
FASCE DI REPERIBILITÀ
Non è ancora stato varato il decreto sulle fasce di reperibilità ma l’Inps auspica che si uniformino tra pubblico e privato a sette ore al giorno. Al momento le fasce sono per il pubblico di sette ore (9-13 e 15-18) mentre per il privato sono di 4 ore (10-12 e 17-19).
ESCLUSE POLIZIA, FORZE ARMATE E VIGILI DEL FUOCO
Nel complesso sono meno di tre milioni i lavoratori pubblici coinvolti dalle nuove regole. Sono infatti escluse le forze armate, le forze di polizia e quelle dei vigili del fuoco.
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