ROMA. Dal primo settembre, come prevede la riforma della Pubblica amministrazione, «entrerà in vigore il 'Polo unico per le visite fiscali', con l’attribuzione all’Inps «della competenza esclusiva ad effettuare visite mediche di controllo» sulle assenze per malattia, anche per i pubblici. A comunicarlo è proprio l'Istituto di previdenza, in un documento del dg, Gabriella Di Michele. In attesa delle convenzioni con i medici e «dell’armonizzazione della disciplina dei settori pubblico e privato», «si forniscono le prime indicazioni» per un’attuazione «tempestiva». Soluzioni per una prima applicazione «sperimentale». L’Inps ha individuato «le categorie di amministrazioni e dipendenti pubblici rientranti nell’ambito di applicazione della normativa sul Polo unico» per le visite fiscali, ovvero gli accertamenti sulle assenze per malattia. "Salvo diverso orientamento ministeriale», sono incluse «tutte le amministrazioni dello Stato», comprese le scuole di ogni ordine e grado, le Regioni, le Province, i Comuni, le università, le Camere di commercio, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale, le agenzie. Si intendono anche, precisa l'Inps, tutte le Regioni e Province a statuto speciale, non esclusa la Regione siciliana». E ancora il polo unico investe chi lavoro nelle Autorità indipendenti, comprese «la Consob e la Banca d’Italia, nonché il personale delle Università non statali legalmente riconosciute». Non rientrano, invece, per «esplicita previsione legislativa», il personale delle Forze armate e dei corpi armati dello Stato e del corpo nazionale dei vigili del fuoco». L'Istituto specifica che «restano inoltre esclusi dalla applicazione della normativa gli enti pubblici economici, gli enti morali, le aziende speciali».