PALERMO. Ore d’ansia per migliaia di lavoratori della formazione. Al Tar è prevista una ulteriore verifica sull’applicazione, da parte dell’assessorato regionale, di alcune prescrizioni sulla graduatoria dell'Avviso 8 emanate dai giudici nelle scorse settimane. In sostanza il tribunale amministrativo stabilirà se gli uffici hanno correttamente tradotto in atti le modifiche richieste al bando da 136 milioni per finanziare centinaia di corsi di formazione tradizionale, quelli cioè che rilasciano qualifiche professionali da spendere sul mercato del lavoro. In più enti e sindacati ipotizzano che i giudici potrebbero esaminare qualche altro ricorso. Lo scorso 22 luglio era arrivato lo stop del Tar al bando ma solo per due mesi, in attesa cioè di nuovi approfondimenti richiesti dai giudici. Una ventina i ricorsi presentati dagli avvocati Girolamo Rubino, Calogero Marino e Lucia Alfieri. Alcuni sono stati respinti, altri accolti ma solo temporaneamente. Il Tar in pratica ha ritenuto illogici e da modificare alcuni criteri di selezione del bando. Due in particolare i criteri che andavano rivisti: il primo è quello che attribuisce fino a 12 punti in base al numero di corsi di formazione portati a termine lo scorso anno. L'altro, sempre da 12 punti, premia chi ha il maggior numero di allievi formati nell’ultima annualità. Entrambi i punteggi secondo il Tar non premiano chi ha realmente il miglior risultato e “appiattisce” le valutazioni. Il dipartimento della Formazione ha apportato in queste settimane alcune modifiche alla graduatoria anche se sostanzialmente il quadro non è stato stravolto. L’ultima parola spetta ai giudici: senza il via libera nessuno degli 8 mila lavoratori del settore oggi senza contratto tornerà in servizio. L'ultimo appuntamento davanti ai giudici del Tar è previsto l'8 luglio. Solo allora si dovrebbe conoscerà l'esito dell'Avviso 8. “La Uil Scuola non sta a commentare la querelle sfociata in tantissimi ricorsi al Tar da parte degli enti gestori che di fatto cambia continuamente la graduatoria di chi ha partecipato all’avviso, quello che ci preme è la norma inserita nel collegato alla finanziaria regionale che prevedeva l’obbligo per gli enti di attingere dall’albo regionale per le nuove assunzioni e che non è passata al vaglio delle Commissioni di merito”. Lo scrive sul suo sito la Uil Scuola Palermo che aggiunge: “Probabilmente c’era da aspettarselo, gli ultimi assessori alla Formazione e la forza politica che li ha proposti non riconoscono e anzi considerano come figli di un dio minore gli operatori della formazione professionale, mai una parola è stata spesa sulle professionalità di questi si dimentica che sono stati spesi soldi per la qualificazione di quest’ultimi, non è una malevola interpretazione ma purtroppo è la verità dei fatti”. Secondo il sindacato “anche l’attuale assessore regionale alla Formazione che sembrava animato di tanta buona volontà e che qualcosa di utile ha fatto è caduto nella trappola mielosa e pericolosa degli enti cosiddetti nuovi che non vogliono accordi contrattuali di sistema sulle nuove assunzioni ma accordi aziendali, regole fatte in casa che permettano la scelta, come se fossimo al mercato. La Uil Scuola non ci sta e chiede all’assessore di adottare l’ipotesi di accordo sindacale che Flc Cgil, Cgil Cisl, Uil Scuola, Snals e Confsal hanno siglato con Forma Sicilia e Cenfop Sicilia. Ci dica l’assessore per quali ragioni, l’ipotesi che qui pubblichiamo, non va bene. Per quanto ci riguarda questa ipotesi garantisce il minimo indispensabile a tutela degli ultimi ovvero quelli che sono fuori sia dai circuiti politici che amicali”.