ROMA. Equitalia non c'è più. Scompare la società da molti indicata come il simbolo del fisco vessatorio. Al suo posto arriva la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossioni. Gli sportelli rimangono gli stessi, anche se cambiano il logo e i moduli per ogni tipo di pratica. Da subito però arriva una novità, un nuovo meccanismo ''intelligente'' taglia-code. Promette di ridurre drasticamente le attese e, dopo l'estate, sarà affiancato da una app per prenotare e accelerare le procedure allo sportello. La nuova agenzia, comunque, continua a dividere. ''Era una promessa è diventata realtà", commenta il segretario del Pd Matteo Renzi, che da premier ha promosso il decreto di abolizione. "E' l'ennesima o forse l'ultima truffa renziana ai danni degli italiani - sostiene invece Luigi Di Maio di M5s - Abbiamo ancora una volta un cambiamento di nome, come con le province. Io continuerò a chiamarla Equitalia''. Raffaele Fitto, leader di Direzione Italia, parla addirittura di "un nuovo mostro al servizio di uno stato di polizia fiscale''. Il cambio da Equitalia alla nuova agenzia per la riscossione ci sarà. Il nuovo soggetto è un ente pubblico. Il primo era una società privata. Si stringe il controllo del ministero dell'Economia ma soprattutto si stringono i rapporti con l'Agenzia delle Entrate che prima deteneva il 51% della società e ora vede un'identificazione tra il suo direttore e il presidente della nuova Agenzia, della quale nomina anche il comitato di gestione. Il simbolo del nuovo corso sarà certo il taglia code digitale, in grado di ridurre i tempi di attesa, di consentire subito al contribuente di essere riconosciuto allo sportello tramite un codice a barre, lo stesso della tessera sanitaria. Con la app in arrivo dopo l'estate, poi, si potrà visualizzare la situazione delle attese, scegliere l'orario e la giornata desiderata: al momento dell'arrivo il cittadino sarà riconosciuto tramite un lettore e potrà accedere allo sportello senza tempi d'attesa. Gli uffici invece non cambiano e nemmeno i dipendenti. Ci sarà invece un nuovo logo, anche nei moduli. E da subito cambia anche il portale web, che diventerà un vero sportello virtuale. E' questo un punto su cui il numero uno della nuova agenzia Ernesto Maria Ruffini, da poco insediato anche ai vertici delle Entrate, scommette molto. Ma la vera novità non si vede. Riguarda lo scambio di dati tra Agenzia delle Entrate e nuova Agenzia Riscossione. Migliorerà l'efficienza della riscossione, anche a vantaggio dei contribuenti. Ad esempio per i pignoramenti che saranno mirati, evitando di bloccare tutti i conti di chi non ha pagato ma solo quelli necessari. Difficile dire se questo basterà a cambiare il rapporto tra i cittadini e la nuova agenzia delle riscossioni, archiviando una storia fatta di cartelle pazze, attentati, proteste e polemiche politiche. C'è ancora qualche ostacolo da superare, come il passaggio dei dipendenti da un settore pubblico ad uno privato, sul quale pende un ricorso al Consiglio di Stato che sarà esaminato il prossimo 27 luglio. Poi tra i principali impegni di Ruffini, che è stato il deus ex machina di questa trasformazione, ci sarà la necessità di completare la rottamazione delle cartelle e la voluntary disclosure bis. Dovranno garantire risorse importanti per i conti pubblici. E anche questo l'appuntamento è vicinissimo, a fine luglio.