Lunedì 18 Novembre 2024

Goldenpoint, rimborsi per asilo e viaggi: felicità per i dipendenti

ROMA. Rimborsi delle spese sostenute per la gestione dei figli come baby sitter, asili nido, centri estivi e testi scolastici, ma anche per l’assistenza dei genitori anziani: sono alcuni dei premi previsti dal progetto di Welfare aziendale della Goldenpoint, azienda di calzetteria e intimo, legati al fatturato e ai risultati delle 1.000 lavoratrici impegnate nei negozi dell’azienda ai quali si aggiunge anche la possibilità di organizzare viaggi per la famiglia. Il progetto prevede anche l’autonomia dei negozi nello scegliere tra colleghe l’orario di lavoro più consono per conciliare i tempi di vita e di lavoro. Il progetto di welfare aziendale per il settore commerciale (1.000 dipendenti, tutte donne) si chiama «Tailor Made goldenpoint» e la fase uno partirà il 21 giugno prossimo, giorno in cui tutte le dipendenti a tempo indeterminato avranno a disposizione un portale on-line dedicato. Le lavoratrici ogni mese, al raggiungimento degli obiettivi, maturano un credito che potranno spendere in welfare per un massimo di controvalore di 2.000 euro l’anno (fino a due milioni l’investimento aziendale). La fase due che partirà a settembre prevederà le interviste individuali per rilevare le esigenze personali delle lavoratrici e a seguire l’azienda costruirà i servizi tagliati su misura. Verrà quindi messo a punto un pacchetto di beni e servizi "tailor made» che risponderà agli specifici bisogni delle lavoratrici che potranno, attraverso tablet o smartphone, scegliere teatri, cinema, eventi ricreativi (sport, arte, concerti ecc. ecc.), ed organizzare viaggi per la propria famiglia. «Lo sviluppo della nostra azienda - spiega la responsabile del personale, Sara Tassoni - passa per la soddisfazione e per la felicità dei nostri dipendenti, dobbiamo quindi investire sulle persone e procedere in tale direzione». «Il progetto è innovativo - afferma Enzo De Fusco il consulente del lavoro che insieme a Mario Mairano ha curato gli aspetti tecnici - perché ascolta i bisogni reali delle donne e li traduce in beni e servizi essenziali per la famiglia ad un costo inferiore rispetto a quelli di mercato».

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