ROMA. Potrebbe scattare già in settimana la fase due del processo di vendita di Alitalia. I commissari straordinari stanno infatti passando al setaccio le 32 manifestazioni di interesse per individuare quelle che potranno accedere alla 'data room' che potrebbe essere aperta già il 15 giugno. Ma quella che si apre sarà una settimana calda anche per altri dossier sul tavolo della terna commissariale, a partire dal contratto di settore con l’atteso annuncio di nuovi tagli per gli stipendi di piloti e assistenti di volo, oltre alla cigs, con la chiusura della procedura fissata per il 19 giugno.
Il primo nodo da sciogliere resta quello della scrematura delle manifestazioni di interesse, su cui i commissari hanno intenzione di fare presto: «Le dobbiamo guardare una per una, verificare la serietà e i requisiti di chi le ha fatte», ha spiegato nei giorni scorsi il coordinatore Luigi Gubitosi, confermando che l’obiettivo è di aprire la data room «intorno a metà giugno, se non sarà il 15 sarà il 20, ma non dovrebbe slittare molto più in là». Sui nomi dei pretendenti vige il vincolo della riservatezza, ma sono state le stesse compagnie a far trapelare qualche indizio: Delta ed Etihad hanno fatto capire di essere interessate, mentre Lufthansa e Ryanair punterebbero solo ad alcuni asset. Ma qualche nuovo pretendente potrebbe affacciarsi anche in una fase successiva.
A fare il punto sull'esame delle offerte saranno gli stessi commissari attesi mercoledì 14 giugno a Palazzo Madama per un’audizione sulla crisi e le prospettive di rilancio dell’azienda davanti alle commissioni Industria e Lavori Pubblici del Senato. Il lavoro dei commissari intanto procede anche su altri fronti: accanto alla caccia di risparmi sui vari costi aziendali (sotto la lente ci sono ora i contratti di leasing), è iniziato il capitolo del costo del personale.
Giovedì 15, nel nuovo round sul rinnovo del contratto di settore, sono in arrivo nuovi tagli per gli stipendi di piloti e assistenti di volo, per i quali è stata già chiesta una riduzione dei riposi senza compensazione economica. Venerdì è invece in programma un nuovo incontro al Ministero del lavoro sulla procedura di cigs: la decisione di mettere in cassa a zero ore circa 300 dipendenti dei 1.358 in cigs, non è piaciuta ai sindacati e, a meno che non si trovi un punto d’incontro entro il 19, si va verso un mancato accordo.
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