PALERMO. O i soldi o i treni. Se non è una minaccia, poco ci manca, ma la posizione di Trenitalia nei confronti della Regione sul contratto di servizio ferroviario non è mai stata così dura come in questi giorni. Mercoledì c’è stato un incontro all’Ars, convocato dalla IV commissione di palazzo dei Normanni, dove ha partecipato il direttore del trasporto regionale di Trenitalia Orazio Iacono, che con tutta la chiarezza possibile e immaginabile ha prospettato scenari che fino ad ora sembravano clamorosi ma che potrebbero realizzarsi in breve tempo. Senza la firma del contratto di servizio tra azienda e Regione e senza i soldi necessari, Trenitalia potrebbe innanzitutto riprendersi i sei treni Jazz nuovi di zecca, già presenti in Sicilia e presentati in pompa magna lo scorso anno. Treni per i quali dall’azienda sono stati anticipati circa 41 milioni di euro, un investimento fatto proprio in previsione della firma di un contratto lungo (10 anni). Non solo: potrebbero saltare anche i treni diesel, in arrivo dal 2020, di cui ieri l’amministratore delegato di Trenitalia, Barbara Morgante, ha annunciato il bando di gara, segnalando la Sicilia come tra le prime destinatarie dei mezzi. AL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE CARTACEA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE