PALERMO. La fusione dei gestori telefonici Wind e 3 porterà delle modifiche nella rete di vendita 3 in tutta Italia. Rischiano di chiudere in Sicilia almeno 25 store, 300 in tutto il Paese che potranno poi essere sostituiti da negozi in franchising. Ma in Sicilia potrebbero essere a rischio 400 posti di lavoro: un centinaio di persone sono legate ai negozi 3, fra titolari e dipendenti, altre 300 sono impiegate nei call center H3G che adesso saranno esternalizzati. Il fatto è che i “3 Store”, negozi aziendali a tutti gli effetti, sono stati in realtà gestiti negli ultimi dieci anni da agenti di commercio, dunque personale esterno: tutti, da un momento all’altro, riceveranno la lettera di chiusura del contratto e dunque della loro attività. “L’azienda 3 ci aveva promesso che avremmo potuto scegliere se sostituire il nostro contratto ‘formula light’ con uno che prevede il pagamento a nostro carico del contratto d’affitto, consumi e tasse – spiegano alcuni degli agenti di commercio coinvolti nelle chiusure -. Non capiamo perché l’azienda abbia deciso di chiudere in tutta Italia 300 punti vendita, rischiando di perdere tanti clienti. In un primo momento verranno dismessi i piccoli punti vendita di provincia, poi quelli di media grandezza e infine i più grandi delle città, ma entro luglio sembra che tutti i 3 Store riceveranno la pec di disdetta”. Il presidente del sindacato Usarci Catania (Unione sindacati agenti e rappresentanti di commercio Sicilia), Davide Sindoni spiega: “L’azienda ha il diritto di recedere dal contratto, fermo restando che agli agenti di commercio devono essere riconosciute tutte le indennità a loro spettanti. Noi auspichiamo che tutti gli agenti di commercio decidano di adire ad un’unica azione legale”. Ogni agente commerciale operante nel territorio italiano per ora potrà avviare una causa di risarcimento nel foro di competenza: “Ognuno chiederà un risarcimento che non potrebbe essere uguale per tutti – spiega Sindoni- Ci sono tanti e diversi fattori che diversificano il rapporto di ogni agente di commercio 3 rispetto agli altri sul territorio italiano. In Liguria sono state inviate una settantina di pec per disdire i mandati di vendita”. C’è incertezza anche sul futuro di 900 impiegati (di cui 300 palermitani) dei call center H3G: “Ancora l’azienda non ha comunicato con chiarezza se reimpiegherà questi lavoratori in altri settori”, conclude Sindoni. Dall’azienda intanto replicano: “A seguito della fusione di Wind con Tre si è avviato un processo di razionalizzazione e rimodulazione del modello distributivo. L’obiettivo è quello di ottimizzare le sinergie di vendita”.