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Eni in Sicilia, l'M5s: "Non all'utilizzo di esplosivi per i progetti"

CALTANISSETTA. «Un progetto dell’Eni di prospezione geofisica 2D per la ricerca di idrocarburi nelle province di Caltanissetta, Catania, Enna e Ragusa con l’utilizzo di cariche esplosive da 10 kg e per un numero imprecisato, da far brillare in fori profondi fino a 30 metri per centinaia di chilometri quadrati».

Lo afferma l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao. Il progetto apparso sul sito del ministero dell’Ambiente poche ore fa, ha mobilitato immediatamente il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle in Assemblea regionale siciliana che lunedì depositerà in Commissione ambiente una richiesta di audizione urgente per convocare i vertici Eni ed il Governo regionale.

«Quanto scoperto è un fatto gravissimo ed inquietante - spiegano i deputati M5S all’Ars - sia perché la Regione siciliana pare abbia avallato tale scempio senza dir nulla, sia perché tali ricerche potrebbero produrre terremoti in un territorio che rimpiange lo sviluppo agricolo, turistico e culturale negato dagli affaristi e dai sindacalisti del petrolio. Stando al progetto, i comuni che dovrebbero ospitare le esplosioni sotterranee, sono quelli di Gela, Mineo, Ramacca, San Michele di Ganzaria, Mazzarino, Aidone, Mirabella Imbaccari, Piazza Armerina, Caltagirone, Grammichele, Niscemi, San Cono».

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