
ROMA. Dopo un tira e molla andato avanti per settimane Valeria Fedeli e Pier Carlo Padoan hanno trovato un'intesa sul numero di insegnanti che passeranno dall'organico di fatto all'organico di diritto, da supplenti a titolari di cattedra. La trasformazione - che attua una norma inserita in legge di Bilancio - riguarda 15.100 posti. Non i 25.000 sui quali ha ripetutamente insistito la titolare del dicastero dell'Istruzione, ma neppure i meno di 10.000 che il collega dell'Economia sembrava disposto a concedere. Oltre 5.000 posti in più strappati con fatica.
In tutto, quest'anno, saranno dunque disponibili circa 52.000 posti per le assunzioni a tempo indeterminato poiché ai 15.100 posti "trasformati" vanno aggiunti i posti rimasti liberi in seguito a pensionamenti (circa 21.000) e i posti già vacanti e disponibili (circa 16.000).
Tutte cattedre che verranno coperte con contratti stabili "favorendo - spiegano a viale Trastevere - la continuità didattica e dando una risposta alle legittime aspettative delle precarie e dei precari storici e delle vincitrici e dei vincitori del concorso".
Le procedure di assunzione avverranno nel corso di questa estate con decorrenza dei contratti dal primo settembre. L'intesa raggiunta tra i due ministeri "conferma - sottolinea una nota congiunta - il continuo impegno del Governo in favore dell'istruzione scolastica".
Previsto il monitoraggio dell'evoluzione dell'organico "con l'obiettivo di contenere il fenomeno del precariato e garantire continuità nello svolgimento dell'attività didattica". "La scuola merita questo riconoscimento. Trasformare ciò che oggi è organico di fatto in organico di diritto significa - sottolinea la ministra Fedeli - scegliere di continuare a investire sulla qualità della formazione delle e dei docenti, mettendo al centro gli interessi di studentesse e studenti, famiglie, insegnanti".
L'intesa - aggiunge - è "frutto dello sforzo comune" compiuto dal Miur e dal Mef. "Andremo avanti con le assunzioni" prosegue la ministra facendo riferimento ai posti derivanti da turnover e concorsi "e continueremo a operare trovando le condizioni per rendere l'insieme degli organici scolastici sempre più formati".
"La trasformazione di incarichi di fatto con l'inserimento nell'organico stabile del personale docente è parte di un processo complessivo di riforma che procede senza interruzioni" ha osservato il ministro Padoan per il quale "una gestione avveduta e lungimirante delle finanze pubbliche è una condizione necessaria per sostenere il percorso delle riforme e ne rende possibile l'attuazione".
4 Commenti
Pietro
11/05/2017 08:41
È fin troppo evidente che la sinistra al governo ha usato e usa la scuola come fonte per prendere voti. Li avra' da questa enorme massa di insegnanti (e loro familiari) che passeranno di ruolo.Le scuole elementari sono stracolme di insegnanti.In ogni classe ci sono tanti insegnanti (quattro per classe). Eppure quando c'era un solo insegnante per classe che aveva sotto controllo i programmi di tutte le materie, si studiava ugualmente e forse meglio,senza stressare i bambini stracarichi giornalmente di compiti, poiché le maestre pensano solo alla loro materia.
Federica
11/05/2017 17:24
Non c'entra nulla. Il problema qui è un altro: a chi devono andare con precedenza i posti disponibili (creatisi a seguito degli annuali pensionamenti, nonché parziale trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto)? Ai professori ordinari ultimamente trasferiti coattivamente al nord e che vogliono ritornare a casa,o ai precari, ovvero ancora ai giovani neolaureati che si accingono a partecipare ai prossimi concorsi che stanno per essere banditi? Questo è il quesito! Se devi tirare la coperta da un lato o dall'altro. Ma qui nessuno ha mai sollevato questioni di "esuberi": tanto è vero che il governo parla addirittura di "nuovi" concorsi e di "nuove" assunzioni. Il problema è che non dovrebbe parlare di nuovi concorsi e nuove assunzioni senza aver PREVENTIVAMENTE risolto il problema gravissimo della mobilità.
Mario
11/05/2017 10:57
Il meccanismo del contingente limitato al 30% è ingiusto ed immorale. Se infatti vi sono cattedre disponibili, come evidentemente vi sono, prima di procedere con le nuove assunzioni occorrerebbe dare priorità assoluta (al 100% e non al 30%) alla mobilità. Una volta poi che una generazione di professori ultracinquantenni, sbattuti a mille chilometri di distanza dalle loro famiglie, sono finalmente rientrati a casa, solo allora si pensi alle nuove assunzioni dei giovani. Se a quel punto, al Sud residueranno, come certamente, solo pochi posti, vadano al nord semmai i ragazzini cooptati con gli annunciati prossimi nuovi concorsi, non certo gli ultracinquantenni con 20 anni di anzianità di servizio effettivo alle spalle e situazioni familiari ormai consolidate da decenni (coniugi, figli, mutui da pagare, genitori ormai anziani, ecc.). Diversamente, così come sembrano messe le cose, continueremo a vedere tante famiglie ingiustamente spaccate. Coniuge e figli a Catania, l'altro coiunge a Novara ad insegnare matematica con impossibilità di rientrare a Catania per mancanza di cattedre libere (essendo quelle eventualmente disponibili, assorbite per il 60% dai nuovi concorsi, per un altro 10% dai passaggi di cattedra, col risultato che quel misero 30% residuo basterà appena a far rientrare il sempreverde esercito di beneficiari di L. 104. Una assurdità.
Erika
12/05/2017 05:55
"Ragazzini"... quanta asprezza in questo termine. C'è gente che non se la può nemmeno fare una famiglia, per quanto vorrebbe. Siamo TUTTI nella stessa barca. Capisco l'amarezza e sono d'accordo sul fatto che se qualcuno ha più possibilità di allontanarsi da casa questi sono i neolaureati, ma parlare di loro come dei ragazzini... c'è tanta gente con una gran voglia di lavorare e che non ha prospettive per il futuro, gente che ogni anno che passa, pardon, ogni mese che passa vede la situazione cambiare di volta in volta e i propri sforzi essere sminuiti con l'aggiunta di ulteriori requisiti e step da dover acquisire e superare, per di più senza che vi siano direttive CHIARE e DEFINITE. Ragazzini...
Enrico
11/05/2017 16:34
Ma...a quabdo lo sblocco delle assunzioni "REGOLARI" dei collaboratori ? Ci saranno più insegnanti...ma anche più sporcizia per le aule e i corridoi !
giuseppe
15/06/2017 11:40
quello che non capisco è perché adesso ci sono più prof assunti e meno studenti? a sentir loro si sentono messi da parte, però non si lamentano perché prendono uno stipendio, mah - non è sotto casa. caspita. io che sono disoccupato da anni e magari andrei in capo al mondo. niente