PALERMO. Un campo in erba sintetica, una pista d'atletica, un pannello insonorizzante così come gli elementi dell'arredo urbano per la sicurezza stradale possono avere qualcosa in comune: essere ottenute dal recupero dei pneumatici fuori uso, con grandi vantaggi per l'occupazione, enormi risparmi economici e ovvi benefici per l'ambiente. Di questo si è discusso oggi, a Palermo, nella sede di Sicindustria in occasione del seminario "L'economia circolare del recupero della gomma da pneumatici fuori uso". Un mercato potenziale enorme che in Sicilia è ancora totalmente da sviluppare nonostante la presenza della materia prima. Basti pensare che nel 2016 nell'Isola sono state recuperate 18.600 tonnellate di pneumatici fuori uso, equivalenti in peso a oltre 2 milioni di pneumatici da autovettura, ossia una "pila" alta 413.000 metri, ben 120 volte l'altezza dell'Etna. Sul podio delle province virtuose Catania con 5.258 tonnellate recuperate, seguita da Palermo (3.771 tonnellate) e Messina (3.150 tonnellate). Questa materia prima, ad oggi, non viene però trasformata e gli impianti di trattamento si limitano alla sola frantumazione spesso destinata agli impianti esteri.