Giovedì 19 Dicembre 2024

Vertenza Alitalia, parte la procedura di commissariamento: il futuro in mano al Governo

Aerei Alitalia all'aeroporto di Roma Fiumicino

ROMA. Alitalia 2017 come Alitalia 2008, come Parmalat 2003, come Ilva 2015. Dopo il No al Referendum per Alitalia si apre per il vettore italiano la strada tracciata dalla legge Marzano sull'Amministrazione Straordinaria delle grandi aziende in crisi considerate di interesse nazionale. Alitalia è già passata da un commissariamento nel 2008 con il tributarista Augusto Fantozzi commissario straordinario. All’epoca, prima di nominare Fantozzi, il Governo aveva emendato ed esteso la legge Marzano ad Alitalia per permettere il salvataggio delle compagnia di bandiera. La legge prende il nome dal ministro delle attività produttive Antonio Marzano è stata promulgata nel 2003 per salvare la Parmalat dal fallimento dopo lo scandalo che ha visto il patron Callisto Tanzi condannato insieme ad altri dirigenti per bancarotta fraudolenta. Il commissario Enrico Bondi salvò l’azienda con un piano lacrime e sangue pagato dai dipendenti e dai risparmiatori che avevano azioni Parmalat. Portata di nuovo da Bondi a macchina per utili Parmalat è stata poi conquistata dal gruppo francese Lactalis. La Marzano è stata estesa dal governo Renzi anche al Gruppo Ilva che attualmente è in attesa che Governo e Commissari scelgano il vincitore della gara per l’acquisizione dei suoi asset fra le due cordate di investitori che la contendono.  Tornando ad Alitalia, il copione che aspetta nei prossimi giorni l’ex compagnia di bandiera è in gran parte già scritto. Dopo il Cda di oggi che ha convocato l’assemblea dei soci per il 27 aprile per avviare le procedure per chiedere l’ammissione all’amministrazione straordinaria. Spetta poi al Presidente del Consiglio a nominare con un decreto l’organo commissariale che può essere composto da uno fino a tre commissari. Nel 2008 per Alitalia il commissario fu uno solo, Augusto Fantozzi, così come per Parmalat ci fu un solo commissario Enrico Bondi. Ilva, invece, anche per la complessità della vertenza che ha aspetti ambientali molto importanti ha tre commissari, uno dei quali Corrado Carrubba responsabile si questi specifici aspetti. Da quel momento una parte importante dei pagamenti vengono "congelati», si continuano a pagare gli «stipendi», l’obiettivo è quello di migliorare l’operatività, ristrutturare l’azienda per poter poi venderla al meglio. Nel corso di questo tournaround ci possono essere due vie. Arrivare a un concordato, cioè un accordo, con i creditori e poi andare avanti. La seconda ipotesi, più probabile, è quella di cercare un acquirente, con il passivo in capo alla procedura concorsuale e l’attivo ceduto ai nuovi acquirenti (il prezzo eventuale pagato dal nuovo acquirente sarebbe poi distribuito ai creditori secondo ordini di precedenza stabiliti per legge). In mancanza di nuovi acquirenti o nuovi finanziatori (o un intervento dello Stato) il commissario (o i commissari) dovrebbero chiedere il fallimento della società con la dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale.

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