BRUXELLES. Prezzi ingannevoli, offerte promesse e poi non mantenute. Sono ben 235 su 352 i portali di viaggio finiti nel mirino di un dossier della Commissione europea e bollati come "trappole per ignari utenti" che ogni giorno si affidano ad essi per pianificare viaggi di lavoro e vacanze. Ciò significa che due terzi del mondo del turismo online - tra comparatori di voli, servizi di noleggio auto e affitta camere - prendono in giro i consumatori. E tra questi ci sono nomi conosciuti e ritenuti affidabili dalla maggior parte degli utenti. La Commissione europea cita infatti portali come Volagratis, Kayak.com, eDreams e tutta la rete di portali intermediari come Travelgenio. L'analisi risale al mese di ottobre 2016 quando le autorità di tutela dei consumatori della Commissione europea e dell'Unione europea hanno lanciato uno screening di confronto dei prezzi e prenotazione viaggi siti web in tutta l'Europa su 352 portali di viaggio. Ciò che viene fuori è una vera e propria truffa, messa in atto attraverso i cosiddetti "prezzi civetta". "I portali propongono prezzi più bassi di quanto poi l’utente si trova a dover corrispondere all’atto di acquisto", si legge nel documento di Bruxelles in cui viene riscontrato che nel 20% dei casi le offerte promozionali non sono realmente disponibili. Promettono ciò che poi, qualche schermata dopo, non mantengono. Gli strumenti sono diversi. Il più usato è quello del «ricarico» all’atto dell’acquisto. All’ultima schermata l’internauta è costretto a indicare il metodo di pagamento. Spuntando una qualsiasi tra le opzioni disponibili — carte di credito, debito o circuito Paypal — è usuale vedersi aggiungere una commissione occulta nell'ordine di 50-100 euro. Le principali irregolarità relative al prezzo e il modo in cui è stato calcolato e presentato: - nel 32,1% dei casi, il prezzo sulla pagina della lista di confronto non era lo stesso come il prezzo in ultima analisi, visualizzato nella pagina di prenotazione; - nel 30,1% dei siti web, il prezzo totale (tasse incluse) e il modo in cui questo è stato calcolato non era chiaro; - il 20,7% dei siti web ha presentato prezzi speciali, che non erano poi disponibili come pubblicizzato attraverso la pagina di prenotazione effettiva.