ROMA.- Se si vuole raggiungere l’accordo bisogna cambiare il piano. E’ con questa richiesta che i sindacati torneranno venerdì a sedersi al tavolo di confronto con Alitalia. E lo faranno con la forza dello sciopero di 24 ore che ha ottenuto adesioni altissime. Intanto il Governo continua a seguire attivamente la vicenda, con il ministro del lavoro Giuliano Poletti che assicura l’impegno dell’Esecutivo e torna a chiedere che i tagli non vengano scaricati solo sul lavoro. Ieri è stata la giornata dello sciopero, nefasta per i milanesi che hanno dovuto fare i conti anche con lo stop dei lavoratori dell’Atm, con metro chiuse e disagi per tram, autobus e filobus. Una protesta di 24 ore decisa dai sindacati Alitalia nel giorno della presentazione del piano industriale, per dire no proprio a quel piano, alla richiesta di circa 2mila esuberi ed al taglio delle retribuzioni del personale navigante tra il 20% ed il 30%. Per far fronte allo sciopero, la compagnia ha cancellato il 60% dei voli, ma ha attuato un piano straordinario che ha permesso di riproteggere su altri voli il 92% dei passeggeri coinvolti. Non si sono quindi registrati particolari disagi per i viaggiatori, ma i lavoratori si sono fatti sentire con presidi e cortei all’aeroporto di Fiumicino. L’adesione è stata altissima: in media del 90% secondo la Filt Cgil. Forti del risultato dello sciopero, i sindacati tornano a chiedere all’azienda di modificare le richieste sul tavolo, ritenendo inaccettabili licenziamenti e tagli agli stipendi. "L'altissima adesione allo sciopero dimostra la grande preoccupazione di tutti i dipendenti», sottolinea la leader della Cgil Susanna Camusso. «Speriamo che il successo dello sciopero induca l’azienda a trovare un accordo», richiama la compagnia al senso di responsabilità la numero uno della Cisl Anna Maria Furlan. «I manager fanno gli errori e continuano a percepire i loro lauti compensi e per i lavoratori si vogliono tagliare salari e lavoro», osserva il segretario della Uil Carmelo Barbagallo. Il Governo, da parte sua, si muove sulla linea di quanto ribadito da mesi: «il taglio dei costi non può scaricarsi solo o principalmente sul personale ma deve riguardare l’intero perimetro di gestione aziendale», avverte il ministro Poletti, assicurando che l’Esecutivo sosterrà il rilancio e vigilerà sull'attuazione del piano. Ora inizia la fase finale del confronto: venerdì (sindacati e azienda sono convocati per le 11 al Mise) parte la trattativa no stop con l’obiettivo di chiudere entro il 13 aprile, per consentire il finanziamento del piano, che i soci hanno vincolato all’accordo con i sindacati.