ROMA. Il tasso di disoccupazione tra i giovani tra i 15 e i 24 anni a febbraio è sceso al 35,2% con una diminuzione di 1,7 punti rispetto a gennaio e un calo di 3,6 punti rispetto a febbraio 2016. Lo rileva l'Istat ricordando che dal tasso sono esclusi per definizione i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Il tasso di disoccupazione dei giovani a febbraio è il più basso registrato da agosto 2012 (era al 34.8%), quindi da quasi 5 anni. Il risultato è stato possibile non tanto per un aumento dell'occupazione (stabile sul mese e in aumento di 0,3 punti su febbraio 2016) quanto per l'aumento dell'inattività (+0,7 punti su gennaio e +1 punto percentuale su febbraio 2016). I disoccupati nella fascia più giovane sono scesi di 41.000 unità rispetto a gennaio (toccando quota 525.000) e di 78.000 unità rispetto all'anno precedente. Gli inattivi in questa fascia sono aumentati di 38.000 unità su gennaio e di 36.000 unità su febbraio 2016. Gli occupati tra i 15 e i 24 anni sono rimasti stabili rispetto a gennaio e cresciuti di 15.000 unità su febbraio 2016. Rispetto a febbraio 2015 quando erano al lavoro solo 890.000 persone tra i 15 e i 24 anni a febbraio 2017 si registra un aumento di 76.000 unità. Se si guarda al tasso di occupazione nella fascia dei più giovani sono occupati il 16,4% del totale, stabili su gennaio e in aumento di 0,3 punti su febbraio 2016. Il tasso di disoccupazione è sceso a febbraio all'11,5%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto a gennaio e di 0,2 punti rispetto a febbraio 2016. A febbraio si registra un aumento del tasso di inattività di 0,1 punti su gennaio (+51.000 inattivi) mentre su febbraio 2016 si segnala un calo dell'inattività di 0,8 punti (-380.000 inattivi sull'anno). I disoccupati a febbraio scendono sotto quota tre milioni a 2.984.000 unità, in calo di 83.000 unità su gennaio e di 18.000 unità su febbraio 2016. Gli occupati a febbraio sono cresciuti di 8.000 unità rispetto a gennaio e di 294.000 unità rispetto a febbraio 2016. Lo rileva l'Istat sulla base dei dati provvisori sottolineando che gli occupati totali sono a quota 22.862.000. La crescita annua è equamente distribuita tra uomini (+144.000) e donne (+150.000) mentre rispetto a gennaio c'è una crescita di 55.000 occupati tra le donne e una riduzione di 47.000 unità tra gli uomini. L'occupazione aumenta tra gli over 50 e diminuisce nelle altre classi di età. Il tasso di occupazione è stabile al 57,5%. Aumentano soprattutto gli occupati dipendenti (+6.000 unità nel complesso su gennaio e e +280.000 unità su febbraio 2016) arrivando a quota 17.405.000 e tra questi i dipendenti a termine. Le persone con contratto a tempo determinato (2.501.000 in complesso a febbraio) sono cresciute di 23.000 unità su gennaio e di 178.000 su febbraio 2016. I dipendenti stabili sono diminuiti di 17.000 unità su gennaio e sono aumentati di 102.000 unità sull'anno. I lavoratori indipendenti (5.457.000) sono aumentati di 2.000 unità su gennaio e di 14.000 unità su febbraio 2016. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell'ultimo mese è in crescita (+51 mila). L'aumento si concentra tra gli uomini, mentre calano leggermente le donne e coinvolge tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Il tasso di inattività è pari al 34,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali su gennaio. "Al netto dell'effetto della componente demografica, su base annua - spiega l'Istat - cresce l'incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età e si conferma il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita occupazionale, anche per effetto dell'aumento dell'età pensionabile"