ROMA. Continua ad accelerare il tasso di inflazione in Italia. A febbraio 2017, secondo i dati provvisori Istat la crescita dei prezzi raggiunge l'1,5% rispetto a febbraio 2016. Si tratta dell'aumento maggiore a partire da marzo 2013 (quando era stato +1,6%) e segna un ulteriore passo avanti rispetto a gennaio (+1%) e dicembre (+0,5%). Su base mensile, l'aumento è dello 0,3%. Questa dinamica, spiega l'Istat, è per lo più dovuta ad alimentari non lavorati (+8,8% su anno), beni energetici non regolamentati (+12,1%) e servizi di trasporto (+2,4%). L'istituto di statistica sottolinea che «analogamente a quanto accaduto a gennaio, l'accelerazione dell'inflazione a febbraio 2017 è ascrivibile alle componenti merceologiche i cui prezzi sono maggiormente volatili». Di conseguenza, l'«inflazione di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si porta a +0,6%, da +0,5% del mese precedente mentre quella al netto dei soli Beni energetici sale a +1,3% da +0,8% di gennaio. L'inflazione acquisita per il 2017 risulta pari a +1,0%. L'aumento congiunturale dell'indice generale dei prezzi al consumo è principalmente dovuto ai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+1,0%) e dei Beni energetici non regolamentati (+0,5%). Su base annua la crescita dei prezzi dei beni (+1,9%, da +1,2% di gennaio) segna un'accelerazione più marcata rispetto a quella dei servizi (+0,9%, da +0,7% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a gennaio, il differenziale inflazionistico negativo tra servizi e beni raddoppia portandosi a meno un punto percentuali (da -0,5 di gennaio). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,7% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua del 3,2%, da +2,2% del mese precedente. Volano i prezzi del carrello della spesa degli italiani che vedono a febbraio 2017 l'aumento maggiore da otto anni. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, secondo i dati provvisori dell'Istat, aumentano infatti dell'1,1% su base mensile e del 3,1% su base annua (era +1,9% a gennaio). Per trovare una crescita tendenziale maggiore bisogna tornare a febbraio 2009, quando l'incremento era stato del 3,3%. Continuano a correre i prezzi della verdura in Italia, a febbraio i rincari raggiungono il +37,3%. È l'aumento più alto mai registrato dai vegetali freschi in 20 anni di serie storiche dell'Istat, iniziate a gennaio 1997, e aggiorna il record toccato il mese scorso (20,4%), quasi raddoppiandolo. Su base mensile l'incremento è del 12,5%. Sono in aumento su base mensile anche i prezzi della frutta fresca (+2,0%) con una crescita tendenziale che si amplia di 2,1 punti (+9,4%, era +7,3% il mese precedente).