ROMA. Non riparte la trattativa tra Alitalia e sindacati sul contratto. Almeno non ancora.
Le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno infatti deciso di disertare l'incontro per riprendere il confronto interrotto due settimane fa, chiedendo, prima di tornare al tavolo, di rimuovere il tema del regolamento aziendale. Ma il dialogo potrebbe riprendere venerdì, quando è in programma una nuova convocazione.
Intanto resta alto il pressing del Governo, con il ministro dello sviluppo Carlo Calenda che in questo momento «così delicato» per la compagnia chiede di evitare «iniziative unilaterali» e auspica che si torni a «un modo di lavorare più armonico tra azienda e sindacato, e soprattutto a un confronto». È in questo clima di tensione tra le parti che oggi scatta lo sciopero della compagnia e di tutto il trasporto aereo.
Quattro ore, dalle 14 alle 18 proclamate dai sindacati confederali, che interessano il trasporto aereo, compresa Alitalia, le aziende di gestione aeroportuale e di handling e il personale di terra delle compagnie aeree straniere.
È invece di 24 ore lo sciopero di piloti e assistenti di volo Alitalia proclamato dalle sigle professionali Anpac e Anpav e dall'Usb Lavoro Privato. Per far fronte alla protesta, la compagnia ha cancellato il 60% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali, e attivato un piano straordinario che ha permesso di riproteggere oltre il 90% dei passeggeri coinvolti. Anche EasyJet ha fatto sapere di aver adottato una serie di misure operative per minimizzare l'impatto sui passeggeri.
I VOLI CANCELLATI. Cancellati 3 voli in arrivo ed altrettanti in partenza a Milano Linate in occasione dello sciopero di Alitalia, mentre è ancora in corso la fascia protetta, che dura fino alle 10 e riprende tra le 18 e le 21. Secondo quanto si apprende si tratta di cancellazioni preventive annunciate ieri dalla Compagnia, che ha tagliato del 60% dei propri voli, di cui gli utenti sono già stati informati.
Nel dettaglio non sono stati effettuati voli da Catania, Cagliari e Lamezia Terme, mentre non sono decollati gli aerei per Brindisi, Londra e Cagliari.
Lo sciopero è «per protestare contro la situazione di crisi di Alitalia con l'assenza di un piano industriale e la volontà, ancora in atto, di passare dal contratto nazionale ad un regolamento aziendale che rappresenta un fatto senza precedenti e di una gravità assoluta», spiega Nino Cortorillo della Filt Cgil. Ed è proprio il regolamento aziendale, che Alitalia intende applicare dal primo marzo, il nodo su cui si incaglia la possibile ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto.
Ieri era in programma un incontro ad Assaereo (convocato dopo la mediazione del Governo), ma i sindacati non si sono presentati, spiegando che la discussione sul contratto va fatta «senza ultimatum e senza ricatti».
Prima di riavviare un confronto è «indispensabile che si rimuova il tema del 'Regolamento aziendale», spiegano le sigle in una lettera inviata ad Assaereo e per conoscenza ai ministri Calenda, Delrio e Poletti. La posizione dell'azienda resta quella espressa dall'a.d. Cramer Ball nell'incontro di ieri con Calenda: la compagnia intende «trovare un'intesa» con i sindacati sul rinnovo del contratto.
Venerdì si riaprono i giochi: i sindacati sono stati convocati da Assaereo per le 9; resta da capire se a quel punto ci saranno le condizioni per riavviare la trattativa.
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