Sabato 23 Novembre 2024

Finanziaria: ritirati quasi tutti i 1.200 emendamenti

PALERMO. Governo e Parlamento hanno raggiunto una traballante intesa che potrebbe salvare la Finanziaria regionale. In conferenza dei capigruppo è stato deciso fa di far cadere quasi tutti i 1.200 emendamenti che per ora hanno tenuto paralizzata la manovra. Operazione difficile, che passa però da una mossa del governo. Crocetta e Baccei avevano depositato negli ultimi giorni a loro volta un centinaio di norme aggiuntive al testo base scritto a dicembre. Ora tutti questi emendamenti verranno ritirati. E di conseguenza cadranno gran parte degli emendamenti collegati che erano stati presentati negli ultimi giorni dai deputati. In più verranno cancellati tutti gli altri emendamenti presentati dai deputati, anche quelli non collegati al testo base del governo. E’ una stretta che secondo i primi calcoli farà calare il numero delle proposte di modifica da esaminare da 1.200 a circa 300. E a questo punto è stato scritto un nuovo calendario dei lavori. La commissione Bilancio esaminerà la Finanziaria entro l’inizio della prossima settimana. Poi, da venerdì 24, toccherà all’aula che voterà a oltranza per arrivare al traguardo entro il 28 febbraio. Ieri la Finanziaria era inciampata alla prima verifica proprio per il numero eccessivo di emendamenti e per la mancanza del numero legale in commissione, segnale però di un clima di forte scontro sulla manovra. Resta quindi da verificare la reazione dei deputati alla notizia che verranno cancellati tutti i loro emendamenti. Va detto anche che oltre ai deputati è stato lo stesso governo a modificare a più riprese la manovra. Gli ultimi emendamenti presentati da Baccei prevedono che la Regione stipuli un nuovo mutuo da quasi 30 milioni per acquistare la clinica Santa Teresa di Bagheria. Prevista anche l’estensione dei prepensionamenti alle Province e alle Città Metropolitane. E il governo ha proposto anche di riapprovare la norma che permetterà di perseguire con più efficacia gli evasori del bollo auto. Tutte misure che ora, in base all’accordo appena siglato all’Ars, decadono. Se ne riparlerà in primavera, dopo la Finanziaria.

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