ROMA. Per mesi si è rasentato uno vero e proprio scontro sociale, con migliaia di prof che lamentavano di essere «deportati» in giro per l'Italia, in particolare dal Sud ad Nord, per avere l'agognata cattedra. E fino ad una settimana fa gli animi nella trattativa per l'accordo sulla mobilità non erano sereni, tanto da rimandare il 26, all'ultimo momento, quella che sembrava ormai una firma imminente: intesa che però è arrivata ieri sera tardi con la firma a Viale Trastevere, da parte di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals. Non ha siglato l'intesa la Gilda, che da subito ha espresso le maggiori perplessità, per i «nodi irrisolti». La ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha espresso «soddisfazione» per la firma dell'accordo: «Ringrazio i sindacati e l'amministrazione per il lavoro svolto. Come ho sottolineato anche in Parlamento, illustrando le linee programmatiche di questo ministero, dobbiamo tutti lavorare per centrare tempestivamente e nel migliore dei modi possibili tutti i passaggi necessari per iniziare, senza le difficoltà del passato, il prossimo anno scolastico». L'ipotesi di contratto integrativo per la mobilità contiene, secondo il segretario generale della Cisl scuola, Maddalena Gissi, «importanti novità, alcune delle quali particolarmente significative. Anzitutto - spiega - una semplificazione delle procedure, prevedendo che con un'unica domanda si possano chiedere movimenti per la provincia di attuale titolarità e anche per altre province, per quanto riguarda sia la mobilità territoriale che quella professionale». Di «contratto sofferto sottoscritto, grazie all'accordo politico con il ministro Fedeli del 29 dicembre scorso» ha parlato il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi: «Ora, mentre si avvia il percorso per l'approvazione da parte del Mef, della Funzione Pubblica e della Corte dei Conti, si dovrà aprire il confronto per completare le procedure di mobilità con il passaggio dagli ambiti alle scuole. A questo proposito, c'è l'impegno delle parti per definire contestualmente le due procedure e chiudere con la stipula del contratto integrativo anche il contratto che definisce il passaggio dagli ambiti alle scuole». Quanto ai contenuti, il Miur ha ricordato che il contratto ha validità per l'anno scolastico 2017/2018. E «esclusivamente per la mobilità di quest'anno, sarà previsto per tutti i docenti lo svincolo dall'obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola. Il contratto terrà conto infatti della novità prevista nella Legge di Bilancio per il 2017: il passaggio di una parte dell'organico di fatto in organico di diritto comporterà una variazione dell'organico della scuola. Lo svincolo è una misura straordinaria. Resta fermo, infatti, l'obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla legge 107 (Buona Scuola), della continuità didattica». «La mobilità avrà un'unica fase per ciascun grado scolastico e consentirà a tutti i docenti, anche i neo assunti, di presentare istanza. Il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze: potranno essere indicate, oltre agli ambiti, anche scuole, per un massimo di 5. Questo varrà sia per gli spostamenti all'interno che fuori dalla provincia». Partirà ora la contrattazione sull'individuazione dei docenti per competenze, cioè la chiamata diretta.