PADOVA. Saldo positivo di 41 mila unità (+0,7%) per le imprese italiane nel 2016. Ad avanzare sono Bed and breakfast, giardinieri, parrucchieri e tatuatori, mentre calano aziende edili e manifatturiere; determinanti sono le le attività degli under 35 cresciute del 10,2% rispetto al 2015.
È la fotografia della natimortalità delle imprese, realizzata da Unioncamere e Infocamere diffusa in occasione dell'Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio a Padova.
L'anno si è chiuso in attivo per il tessuto produttivo nazionale dove, il più basso livello di iscrizione dell'ultimo decennio (363.488 in 12 mesi), è stato compensato dal rallentamento di chiusure (322.134 rispetto alle 326.524 del 2015).
Con questo saldo attivo il sistema imprenditoriale a fine dicembre conta 6.073.763 aziende registrate nel registro delle imprese, una su dieci delle quali è guidata da giovani di meno di 35 anni che hanno costituito 64 mila unità giovanili in più rispetto allo scorso anno.
«Le notizie positive che emergono da questa fotografia di come è cambiato il sistema delle imprese italiane nel 2016 - commenta il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello - sono il contributo importante dei giovani under 35 e la frenata delle chiusure; anche il nostro Paese deve adattarsi al mondo che cambia ad una velocità sempre maggiore».
Quanto alla mappa geografica risulta in crescita il tessuto imprenditoriale delle regioni del sud e delle isole: con le sue 22.918 imprese in più, il Mezzogiorno ha determinato oltre la metà dell'intero saldo annuale, staccando nettamente anche il centro (+13.386 il saldo) e il nordovest (+6.255).
In campo negativo il nordest, che chiude il bilancio con un riduzione di 1.205 imprese (-0,1%). Segno positivo secondo il rapporto di Unioncamere-Infocamere per 15 delle venti regioni italiane: in termini assoluti, meglio di tutte hanno fatto il Lazio (11.264 imprese in più), la Campania, (+8.901) e la Lombardia (+6.535). In termini relativi svettano sempre il Lazio (+1,77%) la Basilicata (+1,7%) e la Campania (+1,56%).
Saldo positivo quindi ma non per tutti gli ambiti di attività; quasi il 60% delle 41 mila imprese registrate in più lo scorso anno opera in soli tre settori: turismo, commercio e servizi alle imprese. Il più dinamico è il comparto della vacanza con 8.829 bar e ristoranti in più (+2,35%) e 2.732 attività di alloggio aggiuntive (5,3%) con una crescita di affittacamere, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze.
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