PALERMO. Per il quinto anno consecutivo d'imposta, la Regione mantiene al massimo l'aliquota Irap sulle attività produttive e l'addizionale regionale Irpef per le persone fisiche: fissate rispettivamente al 4,82% (8,5% per le amministrazioni pubbliche) e all'1,73%. L'assessorato regionale all'Economia, guidato da Alessandro Baccei, ha appena confermato i tetti per l'anno d'imposta 2016. Gli attuali livelli impositivi furono stabiliti nel 2012, a valere sull'anno d'imposta 2011, con la giustificazione che le maggiori entrate frutto dell'incremento (l'addizionale Irpef era all'1,4%) sarebbero servite per sostenere il sistema sanitario siciliano, a quei tempi indebitato e in disavanzo d'amministrazione. Da due anni a questa parte i conti della sanità sono in equilibrio per via dell'azione di risanamento cominciata con l'assessore Massimo Russo nel governo Lombardo e proseguita con la razionalizzazione portata avanti dall'ex assessore alla Salute Lucia Borsellino. Il sistema è ormai in avanzo. Nonostante ciò, la Regione continua a mantenere inalterati i tetti d'imposta. Nulla di nuovo dunque per i contribuenti che anche quest'anno in Sicilia dovranno corrispondere al Fisco il massimo delle imposte. Il dirigente del dipartimento Finanze, Giovanni Bologna, spiega che la riduzione di Irap e addizionale Irpef sarebbe possibile nel quadro di una accordo con lo Stato. Le due imposte infatti sono legate alla spesa sanitaria, compartecipata dallo Stato al 51% e dalla Regione al 49%. Lo Stato utilizza il gettito fiscale derivante da Irap e addizionale Irpef per finanziare una parte della sua compartecipazione, il resto lo trasferisce cash per un totale di circa 4 miliardi e mezzo di euro rispetto a una spesa complessiva, quella sanitaria, di circa 9 miliardi (la parte rimanente è a carico della Regione). «Riducendo le due imposte - afferma Bologna - lo Stato si ritroverebbe con un gettito inferiore e dunque dovrebbe aumentare la quota cash, ipotesi in questi anni non percorribile». Se alcune Regioni, come l'Emilia Romagna, hanno ridotto l'aliquota Irap e l'addizionale Irpef è perchè si portano in bilancio l'intera spesa sanitaria e dunque la decisione di ridurre le imposte rientra in scelte di politica fiscale, leva che la Sicilia non può usare non avendo quest'autonomia. Il dipartimento Finanze conferma che l'aliquota Irap e l'addizionale regionale ordinaria Irpef sono ai massimi, mentre la Regione avrebbe ancora margini per innalzare l'Irpef straordinaria ma il governo Crocetta ha preferito non agire in tal senso per non aumentare ancora di più il peso fiscale.