ROMA. I droni potrebbero diventare presto i migliori amici dei contadini: aiutano a ottenere mappe dei campi utili per esempio a individuare le piante che hanno più bisogno di acqua e a dosare l'irrigazione, evitando così gli sprechi. Lo dimostra la ricerca pubblicata sulla rivista Biogeosciences dal gruppo guidato da Thomas Friborg, dell'università di Copenhagen e riportata anche sul sito di Science.
I ricercatori hanno montato sul drone fotocamere sensibili alla luce visibile, in grado di ottenere mappe a colori, e fotocamere agli infrarossi, in grado di misurare la temperatura nel campo, e lo hanno fatto volare su due campi d'orzo nell'Ovest della Danimarca.
Il drone ha volato a circa 90 metri dal suolo e ha catturato immagini in primavera ed estate. Le informazioni raccolte sono state utilizzate per misurare la temperatura nei campi, perché questo dato permette di determinare il contenuto di acqua nelle vicinanze del suolo, e di ottenere una mappa a colori dei due terreni coltivati.
Quest'ultima ha permesso di individuare le piante secche e quelle mature che non hanno bisogno di acqua, e quelle più giovani, che al contrario necessitano di irrigazione. ''Abbiamo classificato - scrivono gli autori - l'orzo giallo come maturo e quello verde come non maturo''.
Una volta ottenuti questi dati, i ricercatori li hanno confrontati con quelli raccolti direttamente nei campi e tutte le misure si sono trovate in accordo. ''Queste mappe - hanno concluso gli autori - permettono di individuare le piante che hanno più bisogno di irrigazione e potenzialmente permettono agli agricoltori di ridurre al minimo il consumo di acqua''.
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