PALERMO. “Per i tanti che me lo chiedono: l'avviso 8 sarà pubblicato lunedì prossimo sul sito dell'assessorato e venerdì sulla Gazzetta ufficiale”. L’annuncio dell’assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano, arriva al termine di una giornata convulsa per la formazione professionale. L’arresto di Paolo Genco, presidente di uno degli enti più grossi del settore, l’Anfe, aveva lanciato l’allarme sul rischio che il bando per finanziare 136 milioni ai corsi tradizionali potesse bloccarsi nuovamente. Così non sarà. Secondo l’assessorato i 136 milioni consentiranno di far tornare al lavoro tra i 3 mila e i 4 mila dipendenti degli enti che sono sospesi o comunque disoccupati.
L’iter di questo avviso è stato molto tribolato, tra ricorsi alla giustizia amministrativa e scontri politici. L’ultimo caso era scoppiato con una denuncia dei Cinque Stelle all’Autorità anticorruzione con tanto di controesposto da parte del dirigente generale Gianni Silvia. Un botta e risposta che aveva rallentato la pubblicazione attesa per la fine del 2016.
Secondo il dipaertimento l’arresto di Paolo Genco e il coinvolgimento dell’Anfe non dovrebbero creare particolari conseguenze anche perché l’ente non era tra gli ammessi ai finanziamenti nella graduatoria provvisoria. È anche vero che Genco aveva presentato delle osservazioni e la commissione potrebbe aver rivisto la valutazione ammettendolo in posizione utile a ottenere le somme richieste. Anche in questo caso, però, le attività sarebbero a rischio.
Il dipartimento guidato da Gianni Silvia controllerà infatti che l’ente stia rispettando tutti i requisiti previsti dalle regole sull’accreditamento, cioè l’autorizzazione rilasciata per organizzare i corsi. In base alla posizione di Genco nell’organigramma dell’ente e sulla base delle responsabilità che saranno accertate in questa fase dell’inchiesta, il dipartimento potrebbe sospendere sin da subito l’accreditamento. In questo caso verrebbero sospese tutte le attività, comprese ad esempio le lezioni dei corsi dell'obbligo d'istruzione (l'Anfe ha ricevuto finanziamenti per circa 5 milioni), e perderebbero il posto tutti i circa 700 dipendenti che finirebbero nell’albo unico del settore, nella speranza che altri enti li assumano al bisogno per portare avanti le proprie attività. È quanto successo ad altri lavoratori impiegati presso enti finiti sotto inchiesta.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha comunque rassicurato i lavoratori spiegando in sostanza che potrebbero essere trovate soluzioni alternative che garantiscano le attività dell’ente e dunque i livelli occupazionali. Bisognerà comunque attendere l’esito delle verifiche.
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